Anche noi profughi.
Comunicato Stampa
Sale la protesta dei Vigili del fuoco della Toscana che si vanno ad unire al coro dei colleghi del resto dell’Italia. In un Paese perennemente in stato di calamità dove i Vigili del Fuoco corrono dal Nord al Sud dell’Italia per soccorrere chi è rimasto vittima di terremoti, alluvioni, smottamenti, incendi, per la prima volta vengono inviati nel paese di Manduria in provincia di Taranto per la costruzione di un campo profughi per l’accoglienza dei migranti provenienti dalle coste nord africane. Un evento questo senza precedenti, che non ha niente a che vedere con il “soccorso tecnico urgente” al quale i Vigili del Fuoco sono preposti e che poteva benissimo essere fatto rientrare nelle attività di protezione civile, considerato che in questi anni le Regioni, per attrezzarsi hanno speso milioni di euro. Una tendopoli di 500 tende da 6 posti ciascuna montata in fretta, senza adeguati criteri di igienicità in un luogo dove fra alcuni mesi si sfioreranno i 45 gradi.
Come USB, unione sindacale di base – Vigili del Fuoco vogliamo fare presente ciò:
«Siamo stati inviati in questo sito, a 1000 km di distanza dalle nostre caserme, dopo avere guidato per 12 ore senza che prima si sia provveduto alla nostra logistica. Sul posto mancano i servizi igienici, le docce, la mensa tutte cose alle quali rinunciamo sempre nei primi giorni di un evento calamitoso come ad esempio in occasione del terremoto dell’Aquila in attesa che i nostri reparti logistici provvedano alla messa in opera. In quelle occasioni ci altre priorità, ci sono persone intrappolate da soccorrere.
Qui era sufficiente una più attenta programmazione e mandare avanti di pari passo la realizzazione della nostra logistica ed il campo di accoglienza.»
Allo stato attuale una emergenza la stanno vivendo anche i lavoratori dei Vigili del Fuoco che sono dislocati da giorni in questo sito, senza sapere in quale fase emergenziale si trovino, senza nessun confort sul piano logistico e igienico sanitario in riferimento alle necessita fisiologiche e della cura della persona, senza sapere per quanti giorni si protrarrà il lavoro o quando verrà inviato personale per dare il cambio.
Va fatto presente anche che questi Vigili del Fuoco sono partiti con gli stessi automezzi, vetusti ed inaffidabili, con cui si era fronteggiato il terremoto de L’Aquila, molti dei quali erano mimasti in panne ai bordi delle carreggiate stradali e che ancora non sono stati rinnovati.
Come USB, sindacato di base dei Vigili del Fuoco denunciamo tutto ciò rivendicando e denunciando all’opinione pubblica lo stato di incertezza ed abbandono in cui versa attualmente il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.