A VENEZIA CARTA STRACCIA IL TESTO UNICO SULLE PATENTI

Venezia -

 

La realtà che si vive a Venezia ha davvero dell’assurdo: il buon senso e la normale gestione del Comando si scontrano con un dirigente e il suo vicario che, in spregio alle normative, dispongono a piacimento del personale, senza minimamente considerare l’impatto negativo sul clima interno.

Organizzano un corso per patenti di terza categoria con personale inserito d’ufficio, comunicando venerdì sera per il lunedì mattina tramite WhatsApp; successivamente programmando un corso per patente nautica di II categoria, inserendo nuovamente personale d’ufficio, il quale il lunedì non si presenta. Riformulano allora i partecipanti il lunedì sera per il martedì mattina, aggiungendo ulteriori lavoratori inseriti d’ufficio, che frequenterebbero il corso solo dal martedì al venerdì, completando 28 ore invece delle 36 previste.

L’ultima trovata è stata organizzare un corso per patenti di II e III categoria in cinque settimane consecutive, senza interessare la Direzione Interregionale, ridicolizzando di fatto la programmazione didattica regionale e confrontandosi solamente con la Direzione Centrale della Formazione. Per di più senza rispettare lo stacco di sei mesi o, in alternativa, la guida per un totale di 30 ore affiancati da istruttori, dimostrando un totale menefreghismo verso le norme che regolamentano il conseguimento delle patenti terrestri, a discapito dei colleghi neoassunti appena arrivati al Comando di Venezia.

Alle nostre rimostranze, come un disco rotto, il vicario e il dirigente rispondono all’unisono che “viene rispettato il contratto”, anche quando i colleghi sono in salto programmato o hanno ferie già concesse. “Tanto, cosa ci vuole? Basta un messaggio su WhatsApp.”

Come se fosse colpa dei lavoratori, fioccano minacce di non poter più accedere ai corsi provinciali (molti dei quali già saltati anche per incapacità gestionale) o di subire penalizzazioni nelle procedure di mobilità interna. Un disastro.

Non siamo a conoscenza se la Direzione Interregionale e il Dipartimento stiano prendendo provvedimenti anzi siamo certi che non li prenderà per evitare disequilibri dirigenziali. In questi casi gli equilibri ed evitare gli scontri è una normalità per fra i dirigenti. Meglio dividere e creare climi surreali tra i lavoratori che dire ad un dirigente che sta sbagliando.

USB non ci sta e ha già proclamato uno stato di agitazione, integrando la protesta con altre anomalie commesse dal Comando di Venezia, che aggravano ulteriormente i rapporti sindacali tra il nostro sindacato e i due dirigenti pubblici. Sarebbe opportuno che questi dirigenti svolgessero il loro lavoro in un’altra amministrazione, poiché nella nostra non sono in grado di garantire equilibrio e spirito di squadra, elementi fondamentali per il Corpo Nazionale.

 

Il Coordinamento Regionale USB VVF Veneto