VVF - Estate 2006. In vacanza anche i problemi: come sempre!

Anche se il caldo ci attanaglia la RdB non perde la lucidità e fotografa la situazione attuale.

 

 

 

 

 

Roma -

Lavoratori,

arriva la nuova stagione estiva ed i problemi sono sempre gli stessi. Tutti si affannano a rispondere alle chiamate di emergenza con organici ormai ridotti all’osso, non a causa delle ristrettezze economiche del governo ma per una volontà politica ben precisa, quella di emarginare il corpo nazionale a favore di altre istituzioni che politicamente contano di più.

In mezzo a questa guerra, per chi conta di più nel paese, ci sono i cittadini ed i lavoratori in generale, che messi sull’altare dei sacrifici dovranno portare la croce del risanamento.

Infatti, le prime azioni di questo governo sono indirizzate solo ed esclusivamente all’attacco del mondo del lavoro: moratoria dei contratti; innalzamento dell’età pensionabile; ticket; farmaci a pagamento; servizi sociali ridimensionati; enti locali senza soldi. In sostanza si aggiungono altri balzelli e meno servizi per tutti, tenendo ben presente l’aumento dei prezzi e delle tariffe senza controllo di gas, luce, benzina.

Eravamo alle soglie della povertà ci dicono gli osservatori nazionali, ma noi abbiamo l’impressione che ci siamo proprio caduti dentro.

Le responsabilità maggiori sono proprio di quelle organizzazioni sindacali che avrebbero dovuto responsabilmente indirizzare le politiche nazionali a favore dei ceti medi, invece osserviamo con stupore che mentre le rendite o le transazioni finanziare non vengono attaccate, plaudono per aver fatto stimare l’inflazione programmata dall’ 1,5% al 2%, come dire:” lasciamo arricchire chi fino a oggi lo ha fatto, al mondo del lavoro bastano 10,00, euro in più,.. ma più di che cosa? di nulla!”

Nel corpo nazionale le cose non vanno meglio, i lavoratori non riescono più a programmare le ferie e il loro tempo libero. Sono costretti a rendere operativi distaccamenti temporanei che chiuderanno appena finita la stagione estiva, mentre per recuperare salario si prestano ad espletare servizi di manovalanza, senza rendersi conto che sono tutti meccanismi e/o strategie che mirano ad evitare assunzioni. Da un lato i colleghi preferiscono essere pagati a basso costo ed in nero, piuttosto che preservare con intelligenza la propria identità e la propria professionalità, dall’altro lato, nonostante la situazione insostenibile, l’amministrazione pretende di disporre di un corpo nazionale che risponde sempre e comunque a tutte le richieste di soccorso.

Il peggio è che i responsabili di tutto ciò, ogni giorno si ergono a paladini della difesa dei lavoratori, agitandosi e sbraitando al solo scopo di mantenere il dissenso sotto controllo, un atto di arroganza nei confronti di coloro che da anni sono vessati rispetto le loro aspettative.

Sollecitiamo i nostri delegati territoriali ad evitare di farsi coinvolgere in iniziative strumentali da parte di coloro i quali sono i veri responsabili di questo scempio. Pratichiamo la nostra politica sindacale e dove emergono le responsabilità denunciamo chi appoggia un giorno il governo di destra e oggi quello di sinistra, chi a braccetto con i dirigenti costringe i lavoratori al triplo o quintuplo lavoro di manovalanza.

Noi non vogliamo condividere le responsabilità di altri: la nostra politica, che da sempre ci contraddistingue, è quella di rivendicare sempre le esigenze dei lavoratori senza compromessi, per invertire la rotta, rispetto chi pretende di far pagare loro, il conto salato dell’indebitamento del paese! Quando la Rdb/Cub, poneva il problema dell’organico, gli “altri”, ridacchiando sotto l’abbronzatura si accontentavano di poche centinaia di unità, per non aggravare le casse dello stato.

Quando parlavamo di precarietà della vita e dei servizi di soccorso, per ammutolirci ci è stato proposto il transito in un comparto con funzioni di bavaglio per chi doveva rappresentare le istanze dei lavoratori, ma funzionale a coloro che avvezzi alla pratica clientelare, avessero spianata la strada per reiterarla.

 

MANTENIAMO LA NOSTRA IDENTITA’, CON FORZA E DETERMINAZIONE. NON CONFONDIAMOCI CON ALTRI, E ASSUMIAMOCI LA RESPONSABILITÀ, DI PORTARE AVANTI LE NOSTRE RAGIONI E LE NOSTRE POLITICHE SINDACALI.