Volontari o precari? La parola ai lavoratori.
Resi pubblici i dati del sondaggio
Lavoratori, Lavoratrici,
nei mesi scorsi abbiamo chiesto attraverso un sondaggio online ai lavoratori precari (Discontinui), di esprimersi su alcuni temi molto controversi e dibattuti. Questo strumento ha permesso di far esprimere un numero altissimo di lavoratori (576) in un arco di tempo relativamente breve (dal 29/04/2014 al 18/10/2014), ed al contempo di sgomberare il campo da alcuni luoghi comuni.
L'81% degli intervistati si trova in una fascia d'età mediamente alta (35 anni) con una percentuale molto alta (31%) di coloro che sono a ridosso o oltre il limite dei 37 anni fissato come età limite per l'ingresso nei ruoli permanenti del CNVVF. Interessante anche il dato del 43%, di quanti affermano che non ci dovrebbero essere limiti d'età per l'ingresso nei ruoli permanenti.
Contrariamente a quanto affermato dall'amministrazione e da parecchi partners sindacali, l'81% degli intervistati si ritiene un precario del Corpo, il 96% del campione se potesse sceglierebbe il servizio permanente e svolge il servizio discontinuo perché ritiene che sia d'aiuto per entrare nei ruoli permanenti (73%).
Nessun intervistato dei 576 ritiene che il Corpo dovrebbe essere composto da soli volontari, ed il 42% ritiene che debba essere composto da soli permanenti.
Sono poverissimi il 78% dichiara un reddito inferiore ai 10 mila euro, di questi il 40% addirittura inferiore ai 5 mila euro, non a caso il 40% ha un unica fonte di reddito che dipende esclusivamente dai richiami annuali come discontinuo.
Il 76% non svolge servizio volontario al di fuori dei richiami e salirebbero all'84% se un 2% non ne fosse costretto perché altrimenti non lo farebbero partecipare ai richiami da discontinuo, mentre un 6% svolge anche il servizio volontario perché ritiene che possa far punteggio in un eventuale concorso.
Troppi risultano anche gli anni di incertezza lavorativa nel quale sono costretti i discontinui, il 39% si trova tra i cinque e i dieci anni di precariato il 34% addirittura oltre i dieci anni di precariato nel Corpo. I tanti anni di precariato fanno emergere la rassegnazione che attanaglia questi lavoratori a tal punto che il 46% ritiene che non ci saranno più possibili stabilizzazioni.
I richiami sempre decrescenti fanno si che l'89% di essi lavorino mediamente solo 80 gg. l'anno. Nonostante questo il 58% pensa di fare per altri cinque anni il servizio discontinuo, questo potrebbe essere dovuto a più fattori la bassa scolarità (solo il 13% è laureato), che unitamente all'età media alta ed alla particolarità dell'esperienza lavorativa svolta rende difficile un reimpiego nel mondo del lavoro.
Di seguito in allegato il pdf col grafico dei risultati.