VIGILI DEL FUOCO: RdB P.I., MAI TRATTATI COSI MALE

IN PIAZZA IL 18 FEBBRAIO CONTRO LA MORTIFICAZIONE DEL CORPO NAZIONALE E CONTRO LA PROTEZIONE CIVILE S.P.A.

Nazionale -

COMUNICATO STAMPA

Presidio in piazza di Monte Citorio - ore 10.00

Nel pomeriggio assemblea all’Università La Sapienza con la rete “Osservatorio Civile”

Il prossimo 18 febbraio la RdB P.I. Vigili del Fuoco sarà in piazza di Monte Citorio per protestare contro la mortificazione del Corpo Nazionale e contro la costituenda “Protezione Civile S.p.A”, in discussione in questi giorni nelle aule parlamentari.

Finito lo scenario del terremoto, di Viareggio, di Messina, i Vigili del Fuoco sono diventati "pacchi”. Per la carenza di organico veniamo mobilitati senza alcun criterio solo per tappare i buchi delle defezioni create dal governo. Le assunzioni vanno sempre più a rilento, il contratto di lavoro cosi come si è aperto è stato immediatamente chiuso: le risorse non ci sono, e quelle messe a disposizione non vanno oltre l’elemosina; dal 2008 ad oggi gli aumenti non superano i 50 € a fronte di stipendi da fame. Inoltre dopo la riforme di militarizzazione del Corpo Nazionale le nostre carriere bloccate da anni.

La RdB VVF ha scritto al Ministro dell’Interno per richiedere l’ennesimo incontro che possa dare risposte alla categoria. Ma intanto il Ministero dell’Ambiente si crea una struttura per interventi urgenti in situazioni di rischio idrogeologico e, non ultimo, una Protezione Civile che già ha sottratto competenze al Corpo Nazionale creando un dualismo che non fa certo bene alle attività di soccorso, sta per essere trasformata in società per azioni, diventando un comitato di affari ed emarginando definitivamente i Vigili del Fuoco dalla cabina di regia della gestione di emergenze e calamità.

Siamo stanchi ed umiliati la mattina del 18 febbraio scenderemo di nuovo in piazza per rivendicare la nostra dignità. Nel pomeriggio daremo poi il nostro contributo all’assemblea contro la Protezione civile SpA. presso l’Università La Sapienza di Roma, lanciata dalle Rete Osservatorio Civile il cui appello abbiamo sottoscritto e sosteniamo.

 

Link appello della Rete Osservatorio Civile