VIGILI del FUOCO : PASSIAMO AI FATTI… IL TEMPO DELLE CHIACCHIERE E FINITO "GIA' TROPPE IN CAMPAGNA ELETTORALE "

comunicato stampa

 

 

Salerno -

Ogni qualvolta il sindacato di base si mette in moto ce sempre qualcuno che volutamente si mette di traverso, ed il privato, in agguato si avventa ed azzanna i fondi destinati al pubblico, che al solo contatto, lievitano vertiginosamente nei costi per fare in modo di aumentarne il capitale da spartire e di conseguenza aumenta il debito pubblico e le tasse ai cittadini e non viceversa come vogliono farci credere.

 

Questo è uno dei processi di destabilizzazione, iniziato alcuni governi or sono e giunto alla fase finale con l’attuazione del progetto politico messo in pratica dal precedente Capo Dipartimento, al quale è stata aperta la porta dall’interno da uno dei maggiori sindacati confederali di categoria.

 

Infatti, la modifica del rapporto di lavoro e il nuovo ordinamento venduto come la panacea di tutti i mali del corpo nazionale, ha giovato solo ai padroni del corpo nazionale ed alle loro appendici sindacali concertativi, per esercitare l’istituto clientelare, oggi oltre al fatto di non aver portato né soldi né organici ed aver limitato l’azione dei rappresentanti dei lavoratori, esso si stà concretizzando in una serie di episodi che minano la storia e la dignità degli operatori e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

 

I Vigili del Fuoco bloccati ed identificati all’esterno dell’aeroporto mentre i passeggeri di un aereo in atterraggio d’emergenza rischiavano la vita, i Vigili del Fuoco utilizzati come mera manovalanza (vedi Serre) da chi negli spot pubblicitari mostra un efficienza da film di prima visione, mentre nella realtà , attinge uomini mezzi ed attrezzature del Corpo nazionale, distogliendolo dai propri compiti d’Istituto, il primo dei quali è il soccorso tecnico urgente, tralasciando finanche il rapporto di forze sul territorio, infatti i pompieri sono una goccia nel mare grigio verde azzurro blu degli organici di Carabinieri, Finanza, Polizia etc, - sulle strada ci chiedono di essere subordinati all’Anas, all’Aci, in aria al 118, per mare alla capitaneria di porto, “camerieri” con tutto rispetto, visto che guadagno più di noi, degli altri enti dello stato; comandati da un professore della protezione civile “esperto di tutto” forse è ora di dire BASTA!

 

A tutto questo contribuisce l’atteggiamento di alcuni dirigenti che mortificano il personale favorendo l’azione di privati e guarda caso anche qui vi sono molti capitali in ballo, le oramai indispensabili convenzioni, con gare d’appalto che investono l’elisoccorso, le campagne A.I.B. addirittura il servizio di soccorso a mare con le moto d’acqua a chi può permettersi l’esclusiva del soccorso pubblico solo alla propria fascia costiera etc. etc. etc……..

 

In tutto questo marasma, una cosa è certa: i Vigili del Fuoco continuano silenziosamente ed umilmente il loro lavoro di soccorso alla popolazione, di contro - arrivano i nostri…. ‘’volontari privati’’ che beccano soldi dalle regioni, dai comuni, dalle provincie, e noi a colmarne le lacune operative facendo il lavoro per il quale con fondi pubblici vengono pagati (utilizzando quasi sicuramente i fondi tagliati dai nostri capitoli) ed il Corpo nazionale i dispera per uomini e mezzi.

 

Ci rimane la nostra storia e la nostra dignità non consentiamo che ci portino via anche quella.

 

Il contratto di lavoro è scaduto da 16 mesi, i Comandi provinciali della nostra regione, così come il resto d’Italia, sono oramai indebitati per cifre che superano gli 800/900.000 euro, hanno tagliato i fondi per la formazione, per gli acquisti, gli automezzi, il vestiario, siamo ancora in attesa della rivalutazione del buono pasto, non ci riconoscono il lavoro usurante, chi và in missione deve anticipare i soldi per sperare nel rimborso, la lista di attesa dei fornitori si allunga sempre di più, le squadre di soccorso, il servizio operativo e quello amministrativo, oramai è possibile farlo solo con il sostegno del personale precario, infatti per svolgere al minimo queste funzioni il dirigente di Salerno è costretto al richiamo fisso di circa 44 discontinui ogni 20 giorni (facilmente riscontrabile dagli ordini di servizio), quanti nella regione Campania? Quanti in tutto il territorio nazionale? Ebbene sommandoli si ottiene di fatto la carenza organico dei pompieri.

 

Inoltre questi lavoratori precari, oltre a non poter effettuare un minimo di mantenimento addestrativo, a non essere dotati di protezioni individuali idonei, devono subire una gestione clientelare affidata ad un amministrativo ed oltretutto costretti a pagarsi le visite mediche periodiche, circa 300 euro per poter lavorare, nel frattempo chi ha aperto la porta a tutto questo, continua a patteggiarsi posti di comodo, titoli ,diplomi, meritocrazia per ungere i propri adepti a danno del sistema.

 

Una dirigenza locale che in modo scandaloso, pressata da questi sindacati accomodanti, continua a sfornare provvedimenti che sottraggono personale operativo per sistemarli negli uffici, in alcuni dei quali si gestiscono servizi a pagamento, nega la trasparenza ai lavoratori, (paventando la ‘’privacy’’ sistema confezionato per impedire la verifica della legalità) non è dato sapere in che misura vengono distribuiti questi soldi di tutti; ma destinati a pochi eletti.

 

Nella regione Campania, i titolari di questo sistema continuano ad avere egemonia sui vari Dirigenti provinciali circa la composizione del tavolo di trattativa, questa è l’unica regione d’Italia dove si fanno i tavoli separati, un motivo ci sarà, la sede politica di questi rappresentanti sindacali è in Via Manzoni, ‘’il palazzo del Direttore’’che continua a fare le ‘’trattative giornaliere’’ (si vedono tutti i giorni ) con costoro , chiaramente avendo il sindacato di Stato in casa, che a Napoli pensa a tutto anche a mantenere certi equilibri, (che fanno stare tranquilli i “Direttori”), non avverte l’esigenza, quantomeno di avere un minimo di relazioni sindacali con altre realtà sebbene rappresentative a tutti i livelli.

 

La nota sarebbe ben più lunga, ma pensiamo sia sufficiente a rendere l’idea agli organi di stampa ed all’opinione pubblica di quello che sta accadendo alla categoria che da sempre vigila sulla loro incolumità. Oltre al soccorso dobbiamo pensare come sopravvivere ai soprusi ed alle vessazioni dei dirigenti e delle loro centrali sindacali.

 

Allora perché il governo, non interviene per fermare una situazione spintasi ormai oltre ogni confine accettabile ed inimmaginabile fino a pochi anni fa? Perché invece di parlare (chiacchiere) per settimane di risorse da spartire non passa ai fatti varando provvedimenti straordinari urgenti, che consentono l’assunzione di cinquemila vigili precari necessari per tamponare la carenza di personale? Perché non stanziano urgentemente adeguate risorse economiche necessarie all’attività dei comandi, per garantire il soccorso? Perché non riconoscono ai Vigili del Fuoco uno stipendio adeguato ai rischi e alla professionalità espressa? Tale atteggiamento, lascia trasparire una volontà politica di smantellare il corpo nazionale per favorire il volontariato, se così sarà gli effetti sul soccorso sarebbero molto gravi, esperienze in altri settori lo testimoniano. Contrasteremo in maniera decisa questo disegno per ripristinare sia il diritto dei cittadini ad aver un servizio di soccorso efficiente sia la dignità dei Vigili del Fuoco. Facciamo appello ai cittadini, agli organi d’informazione, ai parlamentari sensibili di sostenerci, per quanto ci riguarda, come sempre faremo del conflitto la nostra bandiera.