Vigili del Fuoco: ora sedotti poi ... ...abbandonati!
Ci risiamo! I lavoratori stanno ricadendo nel tranello: "Qualche centesimo in più, in cambio della propria identità"
In che lingua dobbiamo dirlo che siamo oggetto dell'ennesimo attacco alla libertà sindacale ed individuale?
Possibile che non si riesca a capire che noi siamo vigili del fuoco, e vogliamo continuare ad esserlo, non poliziotti! Il nostro lavoro cosa ha in comune con un agente penitenziario o di polizia? Solo l'indossare una divisa!
Puntiamo alla loro busta paga scegliendo la strada peggiore per raggiungerla. Ora chiedetevi perché non si può ottenere ciò che loro hanno, senza farci stravolgere il rapporto di lavoro?
Forse i vigili del fuoco soffrono di crisi d'identità; eppure noi siamo un punto di riferimento per milioni d'italiani che da noi si aspettano soccorso e non repressione.
Immaginatevi di dover andare, per ordine di un prefetto, a demolire la casa abusiva di un caro amico, eseguire lo sfratto dall'appartamento occupato da un parente, sparare con gli idranti addosso ai colleghi che manifestano in piazza per rivendicare i propri diritti, essere mandati allo sbaraglio contro possibili attentati "non convenzionali".
Questi, cari colleghi, potrebbero essere solo alcune delle "conquiste" del DDL Pisanu, tanto decantato da CISL, UIL e CSA. Il nostro bravo ministro dell’Interno presenta un emendamento alla finanziaria per chiedere ben 400 milioni di euro per affrontare “l’emergenza terrorismo”.
Per noi vigili del fuoco pensa solo a sottometterci alla burocrazia prefettizia, “dimenticandosi” che aspettiamo il rinnovo del contratto da ben due anni.
E poi chi l’ ha detto che la polizia sta meglio? Da alcune denunce fatte dai sindacati di polizia e dal Cocer (vedi “Il Messaggero” del 23/11/03) sugli effetti dei tagli in finanziaria viene fuori quanto segue:
- - Niente airbag sulle volanti per risparmiare 500 euro ad auto;
- - A Sassari auto a secco perché mancano i soldi per la benzina;
- - Cani poliziotto senza cibo, sfamati dalla colletta degli agenti.
Aggiungono anche: “Fa impressione constatare che, nel momento in cui il paese chiede il massimo sforzo agli uomini preposti alla tutela dell’ordine pubblico, poi a questi stessi uomini vengano a mancare finanche le condizioni minime di operatività. Per mancanza di fondi”.
Queste sono solo alcune delle cose che nessuno di CISL, UIL e CSA vi dirà mai per farvi capire che siamo davanti all’ennesimo inganno! Non ci resta che mandare a casa questi nostalgici delle gerarchie e della repressione.
Toglietegli la delega sindacale e facciamogli confessare il motivo per cui vogliono contribuire a trasformare i vigili del fuoco in soldatini con cui far giocare i politici. Si fa presto a perdere tutto ciò che si è conquistato con anni di lotta, ma ci vuole tantissimo per riottenerlo.
Perché questi venditori di fumo non hanno mai messo nero su bianco le cifre che dovremmo prendere passando da un contratto di lavoro di tipo privatistico ad uno pubblicistico? La verità è che saremo venduti dai Giuda del terzo millennio in cambio di una trentina di Euro con cui intraprendere un viaggio all’inferno. Sbandierano che lì potremmo vedere il nostro lavoro riconosciuto come “usurante”: ma dove erano quando, alcuni anni fa, l’ RdB iniziava la lotta per ottenere questo riconoscimento? Sarebbe ora di abbandonare i luoghi comuni, dove tutto ciò che appartiene agli altri sia migliore. Ragioniamo con il nostro cervello, e non facciamoci offuscare la mente da chi vuole solo il proprio bene e non quello dei lavoratori.
L’unica misera consolazione sarà che questa O.S. potrà sempre camminare a testa alta, e nulla potrà esserci rimproverato, visto che abbiamo sempre cercato di mettere in guardia lavoratori.
Basta subire tutto ciò che ci impongono! Decidiamo noi ciò che ora decidono sindacalisti complici del potere politico. I vigili del fuoco devono tornare ad essere gli artefici del loro futuro; protagonisti nelle lotte sindacali per migliorare la vita lavorativa ed il salario. Questa è l'unica via per garantirci un futuro con meno incognite!