VIGILI DEL FUOCO O POLIZIOTTI, QUESTO IL DILEMMA.

Alla C.A. Capo Dipartimento Prefetto Francesco Paolo Tronca

 

Al Capo del Corpo Nazionale Ing. Alfio Pini

 

Alla C.A.  Ing. Giovanni Nanni Direttore Regionale E.R.

 

 

E.p.c.

Prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia

 

Prendiamo spunto da un fatto avvenuto al Comando di Bologna per affrontare il problema del nostro ruolo in operazioni di ordine pubblico.

 

Pochi giorni fa in questo Comando arriva una chiamata per un intervento di appoggio alle forze dell’ordine, infatti alcuni manifestanti per protesta avevano occupato il tetto di un edificio. Sul posto sono state inviati vari mezzi e uomini non solo del Comando di Bologna. Innanzitutto ribadiamo la nostra contrarietà alla partecipazione delle nostre squadre ad operazioni che hanno una configurazione più di ordine pubblico che di soccorso vero e proprio.

 

Entriamo ora nel merito del grave ed insolito episodio: in sintesi un funzionario di polizia ha sottoposto a controllo, ritiro dei documenti e ad “arresto” sul posto con tanto di sorveglianza da parte di un agente armato di manganello (saldo in mano), un nostro collega vigile del fuoco. Un trattamento degno di un facinoroso della curva sud.

 

Questo anomalo “stato di fermo”  è avvenuto in maniera assolutamente arbitraria, ingiustificata, mentre il nostro collega era nel pieno delle proprie funzioni, interferendo nelle stesse. Il funzionario di Polizia si è rivolto al nostro Vigile urlando, denotando un atteggiamento maleducato ed arrogante, non rispettoso del ruolo che il collega stava svolgendo e della divisa che portava, oltretutto divisa che il funzionario di polizia aveva lasciato a casa. Lo stesso funzionario ha deliberatamente ignorato che sul posto c’erano anche un qualificato e un funzionario dei vigili del fuoco, a dunque ignorato la nostra catena di comando. Una scena che assume le caratteristiche grottesche, per alcuni roba da ridere? Forse, ma non troppo, per noi invece il fatto è grave e richiede la massima attenzione.

 

In primis  perché questo fatto denota un’ atteggiamento di superiorità delle Polizia nei nostri confronti, trattati come bassa manovalanza, un rischio questo, che da tempo come USB denunciamo. In secondo luogo si è leso la dignità di un lavoratore, ma più in generale, si è lesa l’immagine del Corpo Nazionale.

 

Chiediamo come sindacato di categoria, come Vigili del Fuoco, un intervento presso le autorità competenti per chiarire l’episodio, per evitare in futuro il ripetersi di situazioni analoghe. L’Amministrazione ha l’obbligo di difenderci da certi gesti prepotenti che lasciano trasparire una certa subalternità alle forze dell’ordine. I Vigili del Fuoco non possono accettare la deriva delle proprie funzioni.

 

Noi occupiamoci delle nostre competenze che sono già molte e spesso facciamo fatica a garantirle tutte, senza parlare dei continui tentativi di sottrarcele da parte di varie organizzazioni volontarie.

Bisogna fare chiarezza con i prefetti sul nostro ruolo e le nostre competenze.  I prefetti devono evitare la partecipazione dei vigili del fuoco in operazioni di polizia. Citiamo ad esempio le pericolose operazioni anticamorra, dove i nostri uomini sono stati esposti a rischi elevati, lo documentano le foto apparse nei giornali dove si vedevano i vigili del fuoco davanti con il nomex, i poliziotti dietro con il giubbetto anti proiettile. Immagini che valgono mille parole. Oppure i drammatici fatti di Pianura nel napoletano, durante “l’emergenza rifiuti”, quando un nostro mezzo fu dato alle fiamme e furono feriti 7 vigili del fuoco, per fortuna non gravemente, ma poteva finire molto peggio. Questi sono chiaramente casi limite, ma il crescere delle tensioni sociali in questo Paese dovute soprattutto alla pesante crisi economica, potrebbero creare un quadro preoccupante, i prefetti potrebbero aver individuato nei Vigili del Fuoco un corpo di polizia supplementare. Meglio dunque chiarire da subito il nostro ruolo a livello Nazionale, i Vigili del Fuoco fanno soccorso tecnico urgente. Già oggi troppo spesso si viene inviati in “appoggio” alla Polizia per sfratti o sgomberi. Interventi questi che ci allontanano dalla percezione che la gente ha dei Pompieri e ci espongono a situazioni di rischio di incolumità personale non indifferenti.

 

La nostra presenza in certi contesti è lesiva della nostra immagine e soprattutto ci espone a rischi che non ci competono, è già capitato di trovarsi in situazioni dove siamo stati oggetto di insulti e bersaglio di lancio di oggetti.

Non trascuriamo poi l’aspetto delle risorse del Corpo Nazionale, poche e da riorganizzare, impensabile sottrarre mezzi ed uomini dal territorio per operazioni di polizia, quando poi si riesce sempre con maggior difficoltà, a rispondere alle chiamate di soccorso vero.

 

A questo proposito concludiamo con la cronaca della giornata che risulta illuminante:

 

Proprio durante la brutta vicenda che vi abbiamo all’inizio raccontato, arriva una chiamata di soccorso “vero”  che chiede l’immediato intervento dell’autoscala, che si trovava impegnata nello sgombero. Un incendio era scoppiato in pieno centro di Bologna, a quel punto il nostro Vigile è stato “liberato” e gli sono stati resi i documenti. Finalmente questo vigile è potuto tornare a fare il suo lavoro, quello vero, quello del Pompiere, lasciando i poliziotti a fare il loro.

 

La vicenda anche se riconducibile alla strafottenza, alla prepotenza del singolo funzionario di polizia  deve far riflettere tutti e deve provocare una reazione.

Attendiamo dunque risposte concrete a seguito di quanto esposto.

 

Distinti Saluti.