Vigili del Fuoco in piazza per salario e diritti.
Altra giornata di lotta
Lavoratori,
una giornata di lotta per rivendicare come Corpo Nazionale migliori condizioni di vita, migliori condizioni salariali.
Ormai nei comandi siamo al collasso, si vive in ambienti al limite della decenza, i pasti nelle mense ci vengono confezionati con i rifiuti del mercato, si organizza il soccorso con mezzi di fortuna e solo dietro la grande disponibilità dei vari colleghi in servizio, le assunzioni ormai sono bloccate da anni e le squadre sempre più ridotte.
Ma soprattutto con il blocco dei contratti alla fine del mese diventa difficile arrivarci senza stenti, in compenso ci organizzano anche il nostro tempo libero: rientri per emergenze (ogni giorno ce ne una), orari straordinari per vigilanze ed altro.
Queste sono state le rivendicazioni della piazza in questa giornata, le altre le abbiamo tralasciate non per ordine di importanza ma solo perché oggi è necessario prima di tutto riprenderci le nostre armi di battaglia che sono i diritti sindacali e personali e sopratutto perché oggi è necessario rivendicare il SALARIO.
A tal proposito vorremmo lanciare alcune riflessioni generali con voi lavoratori che ogni giorno vivete la drammatica situazione nei comandi, e vi chiediamo, senza indulgi alcuno dopo la lettura, la vostra adesione, altrimenti “la maggioranza dei sindacati “ decideranno per voi ed il risultato è quello che viviamo oggi.
UN SINDACATO O IL SINDACATO ?
La fase politica che stiamo attraversando è caratterizzata da un profondo attacco al mondo del lavoro che ha lo scopo di rendere il nostro sistema sociale interamente funzionale al profitto. Per quanto ci riguarda basta vedere la PREVENZIONE, siamo passati ad un sistema preventivo ed autorizzativo – alla autocertificazione ed ai controlli a campione ad opera eseguita, per andare incontro alle imprese!! – come dire fate come volete ormai la sicurezza nei luoghi di lavoro è stata bandita. Un appropriarsi di funzioni pubbliche sottratte allo Stato e quindi privatizzate, Il leit-motiv imperante è ricostruire quello che chiamano sviluppo, da intendere come ricerca del profitto, distruggendo stato sociale, diritti dei lavoratori, diritti sociali, salario. La pubblica amministrazione deve mettersi al suo servizio (Brunetta), le istituzioni devono garantirne la libertà (Tremonti).
Per arginare questa fase è necessaria un' opposizione sociale che, partendo dai posti di lavoro, dilaghi nel territorio per ricostruire un’alternativa concreta al modello che vogliono imporci. Noi come USB, lo stiamo facendo, ci serve la vostra adesione.
LE SIRENE NASCONDONO IL MARE
Cisl e Uil sono ormai i “ministri aggiunti” di un Governo la cui politica sociale, ha per molti dei suoi esponenti il sapore della vendetta storica. La Cgil non può spingersi oltre un verbalismo imbelle e tutto sommato complice: basat leggere in comunicati UNITARI della sicurezza per capire la complicità di questi all’opera di “DISTRUZIONE di MASSA “ del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, possono essere paragonate a delle sirene che con il loro canto tentano di nascondere il mare. Senza chiedersi dove erano finora, basta guardarsi attorno per capire come la loro funzione è quella di arginare la costruzione di un vero movimento di opposizione sociale diffuso ed articolato, capace di strategia di lungo periodo. In compenso hanno fatto nascere in categoria corporazioni di corporazioni sindacali!!
Quello che vorremmo fosse chiaro a tutti i colleghi VV.F. che è ormai evidente a tutti che non siamo più di fronte a singole vertenze di categoria; o rivendicare la modifica della 217/05, tanto per anestetizzare i lavoratori che a bocca aperta aspetteranno altri anni e poi anni di vedere partorito un ordinamento professionale adeguato al nostro lavoro: le questioni non possono che essere affrontate complessivamente e sul piano confederale. Quello che ora vivono i lavoratori di Mirafiori lo vivono da sempre i lavoratori dei corpo nazionale, o forse NON vogliamo accorgercene ? O pensiamo di continuare ad andare dietro gli slogan sindacali – che è tutto a posto basta dare la delega a loro e non succede nulla!! Siamo certi non succederà nulla, ma proprio nulla, nemmeno lo stipendio tra poco!
Ad un attacco così articolato si deve rispondere con una strategia di lungo periodo e non con adesioni alle iniziative di corto respiro degli altri; si risponde creando organizzazione alternativa, realmente confederale, capace di dare rappresentanza sociale a tutti i settori del Paese che subiscono la spinta verso l’impoverimento, la perdita di diritti e di dignità, l’esclusione sociale e l’emarginazione.
I processi di trasformazione nel pubblico impiego vanno avanti secondo la tecnica dello “stop and go” ed ogni fase di stasi rischia di allentare la tensione di lavoratori e cittadini: l’accordo del 4 febbraio, rimette al centro dell’iniziativa politica del Governo il pubblico impiego. La sensazione è che dietro l’accordo ce ne sia un altro, pasticciato, che consente di salvare l’immagine del Ministro e di Cisl e Uil (più i complici della sicurezza !) : chi fa la parte della capra e chi quella dei cavoli, non ha poi molta importanza.
SE LE PIATTAFORME CONTRATTUALI IN QUESTA FASE SONO INUTILI
TRASFORMIAMOLE IN PATTAFORME DI LOTTA
Il blocco della contrattazione nazionale è una modalità “golpista” di regolare le relazioni sindacali che ha consentito la sospensione del ruolo delle organizzazioni sindacali. Nello stesso tempo gli interventi legislativi si appropriano delle materie di contrattazione eliminando la tutela sindacale nei posti di lavoro ed introducendo di fatto il modello Marchionne anche nel pubblico impiego.
Anche se il blocco dei contratti è previsto dalla legge, predisponiamo le nostre piattaforme rivendicative trasformandole in piattaforma di lotta, sostituendo le trattative farsa con il dipartimento e la funzione pubblica in mobilitazioni dei lavoratori, capace di costruire vertenze su ogni istituto contrattuale bloccato. A partire dal furto del FUA per finanziare il contratto per finire ai passaggi di qualifica ed alla relativa mobilità.
MA DI QUALE CONTRATTO PARLIAMO?
Il modello futuro di contratto che ci si prospetta (se e quando verrà rinnovato ), costituirà un ulteriore peggioramento della nostra condizione lavorativa, non solo per la sua durata triennale, non solo perchè gli aumenti saranno calcolati, sulla base del calcolo IPCA solo sul tabellare e non sull'intera massa salariale, ( depurato dai prezzi del petroli !!) ma anche perché sarà svuotato dei suoi contenuti principali come ad esempio l' organizzazione del lavoro, sottratti alla contrattazione attraverso l’intervento legislativo. La contrattazione integrativa rimane un vero e proprio mistero per la mancata definizione dei livelli, dei contenuti, ma soprattutto per i vigili del fuoco senza i soldi del FUA di cosa discutiamo?? Come se non bastasse, la contrattazione di secondo livello si sta trasformando nella via di fuga di Cisl, Uil e Governo attraverso l’accordo del 4 febbraio che finge di riaprirla ma unicamente per poter applicare la valutazione della performance di brunettiana memoria (25% avranno l’elemosina – il 50% sentiranno solo il profumo dei centesimi – il 25% se va bene licenziati!!) e ridefinire un accordo quadro che recepisca la riforma nelle relazioni sindacali. È più di una resa, è la vendita a saldi di diritti e dignità dei lavoratori.
CARO VECCHIO SALARIO, DOVE SEI ?...NELLE TASCHE DEL GOVERNO !
Siamo il bancomat del governo, ma per poter utilizzare il bancomat, il conto corrente di tanto in tanto deve essere rimpinguato. Apriamo la vertenza sul salario facendoci restituire il maltolto attraverso la riforma del rapporto fisco-reddito da lavoro. La nostra proposta di legge di iniziativa popolare va nella direzione di liberare il salario dal peso del fisco, opponendoci a chi vuole solo spostare la pressione fiscale dal salario ai consumi ed al federalismo. Una grande campagna di mobilitazione che ha un obiettivo unico quello di ridistribuire la ricchezza prodotta nel paese al lavoro dipendente, riprendendoci i profitti spostati dal lavoro alla rendita finanziaria e sottraendo un po’ di ricchezza a quel 10% della popolazione che ne possiede quasi il 50% del totale.
MA SE SI RIDUCE IL GETTITO FISCALE SI RIDUCONO LA SPESA E LO STATO SOCIALE ?
Quello che si sta verificando è un aumento delle tasse, dirette e indirette su tariffe e servizi, a fronte di una brusca riduzione di servizi pubblici. E' evidente che siamo nella fase del prelievo, senza restituzione, di ricchezza dal lavoro dipendente e da interi settori sociali per utilizzarlo sull’altare confuso della competitività. Tradotto in parole vuol dire sostegno alle banche quando speculano, sostegno alle imprese quando non investono in innovazione mentre invocano il diritto al profitto sempre e comunque.
Lo stato sociale si difende ricostruendo la mobilitazione intorno ai diritti e ai servizi pubblici, ormai garantiti quasi solo formalmente. Sanità e diritto alla salute, diritto all’istruzione, diritto al salario ed al lavoro sono diritti inalienabili. Ma sopratutto il diritto di ESSERE SOCCORSI ! Le strutture sociali che li garantiscono sono da considerarsi beni comuni da difendere.
SE LE CONDIZIONI DI VITA SONO PRECARIE, LE CONDIZIONI DI LAVORO NON SONO DA MENO.
L’attacco alle condizioni di lavoro è un vero e proprio progetto di ridefinizione dei rapporti sociali nel paese. Attraverso la devastazione delle condizioni di lavoro si trasforma il dipendente pubblico nel nostro caso i VIGILI del FUOCO, in semplice manovalanza, docile e acritica, cancellando la sua funzione sociale in un' amministrazione sempre meno pubblica e sempre più al servizio dell’impresa, che spesso contribuisce alla spesa sociale con l’evasione fiscale. Il progetto si realizza attraverso: il blocco dei contratti e della contrattazione, la frantumazione contrattuale attraverso mille tipologie diverse che dividono i lavoratori, (SAF1B SAF2A SAF2B NBCRII NBCR III NR moto d’acqua e moto di montagna – subacqueo.. e sotto acqua.. - tpss… acquatico e verricellista… vice cacca o vcac... e leccatubi... Nautico e TLC osp e SA1 ecc ci fermiamo altrimenti non bastano i fogli) il demansionamento progressivo a fronte di un aumento dei carichi di lavoro derivanti dal blocco delle assunzioni, un salario sempre più vicino alla soglia di povertà, lo svilimento della professionalità esercitata e della funzione svolta, la delegittimazione dell’azione sindacale nei confronti dei sindacati indipendenti, la gerarchizzazione del lavoro con una dirigenza equiparata al quadro intermedio di impresa, un sistema di valutazione individuale, incontestabile e non obiettivo, un codice di disciplina (senza possibilità di appello), un attacco alla sicurezza nel lavoro ignorando il rischio da lavoro correlato e lo stato dei nostri posti di lavoro .. Tutto questo distrugge il ruolo, la funzione e l'appartenenza sociale dei Vigili del Fuoco. Il fannullonismo serviva ad aprire la strada a questo progetto, isolando i lavoratori pubblici e indicandoli come il nemico della ripresa economica e dello sviluppo, in realtà si mirava e si continua a mirare al loro salario e alle risorse per la pubblica amministrazione.
La nostra piattaforma per lo sciopero è stata quindi articolata su questi punti:
- Riconquista dei diritti persi e consolidamento di quelli ancora in godimento
- Salario dignitoso in tutte le sue forme, dirette ed indirette
- Dignità professionale, sociale e personale
- Ordinamento professionale e relative mobilità
- Rinnovo dei contratti
- Contrattazione di secondo livello integrativa e restituzione del FUA
- Sicurezza nei luoghi di lavoro e nell’esercizio delle proprie funzioni
- Assunzioni
Lavoratori noi USB, ci mettiamo in discussione ogni giorno e le nostre battaglie non verranno mai meno, a VOI chiediamo un atto di discontinuità con questi sindacati di regime, con chi oggettivamente ci ha umiliato e avvizziti culturalmente, vi chiediamo di sostenerci con la vostra adesione.
Oggi lo slogan che va di moda è:
Se non ora quando !!! anche a voi diciamo la stessa cosa.
Fuori dai sindacati di nicchia e fuori da quelli di regime – uniti nella lotta!
Vigili del Fuoco in piazza per salario e diritti.