VIGILI DEL FUOCO IN EMERGENZA ANCHE A GENOVA, MA MADIA ASSUME CARABINIERI
L’immagine più triste di questa storia è un elicottero fermo per manutenzioni in base alle norme della sicurezza in volo, senza che sia mai stato sostituito. Dal Dipartimento la risposta ufficiosa ed evidente al grido di allarme lanciato dai lavoratori vigili del fuoco è un semplice: “Arrangiatevi con quello che avete”. Praticamente a Genova si arranca con un AB 109 targato Vigili del Fuoco ma di proprietà della stessa regione Liguria. Questo mezzo dovrebbe svolgere esclusivamente trasporti intraospedalieri veloci ed è per questo che la regione ce lo fa usare. Naturalmente non è un AB 109 che ci serve ma un AB 412.
La differenza? Piccolo appunto tecnico: un aeromobile AB 109 non ha le stesse caratteristiche di un AB 412, quindi già qualcosa non va. Lo stesso può solo effettuare, ad oggi, trasporto e non soccorso. Ancor più che il cinquanta per cento del personale sul posto non possiede i requisiti o titoli per pilotarlo o effettuare le operazioni manutentive minime (controlli al mattino in primis) e non tutti i tecnici hanno effettuato il corso utile (brevetto attinente).
Il piccolo AB 109 gode della gestione manutentiva e tecnica effettuata da una ditta privata con contratto pluriennale, anche se come recita la convenzione tra la regione ed il corpo nazionale: “in caso di guasto tecnico toccherebbe alla nostra amministrazione agire tempestivamente sostituendo il mezzo fuori uso con un altro efficiente”. Quindi un 412 per un 412. Sembrano numeri? Forse sì ma nel mezzo c’è il servizio al cittadino che paga ma non vede.
Strano è ascoltare le diverse dichiarazioni del dipartimento a vanto di essere la seconda flotta aerea civile di stato dopo Alitalia. E visto le acque in cui naviga la compagnia di bandiera verrebbe da pensare che i “nostri vertici” forse stiano prendendo un po’ troppo esempio.
Ad aggravare la situazione l’Italia sta bruciando. Quindi chiamiamo le ambulanze.
Ma cosa non funziona? Vi consigliamo di ascoltare gli 80 minuti circa di audizione informale al Senato del generale dei carabinieri Ricciardi tenuto in 13° commissione territorio, ambiente e beni ambientali. Tralasciando quanto detto dal generale, dal quale non ci si poteva aspettare niente di diverso dall'esposizione dei successi raggiunti, si rimane colpiti dagli interventi dei membri della commissione stessa. Ottime le domande poste dal senatore Arrigoni, che ha chiesto lumi sul contenuto dei correttivi della Legge Madia. Come a dire: “dopo il casino che è stato fatto, non sarebbe opportuno rivedere la distribuzione delle risorse e delle competenze tra corpo nazionale dei vigili del fuoco e arma dei carabinieri?”. Auspicando la costituzione di un tavolo tecnico permanente interministeriale per cercare di salvare il salvabile. Ma il dibattito viene poi spento, improvvisamente, dalle dichiarazioni del senatore Vaccari (PD) che ha incredibilmente solo elogiato quanto esposto dal generale definendo opera di dicerie giornalistiche l'evidente fallimento delle istituzioni a seguito della riforma di smembramento del CFS.
Come Usb una cosa vorremmo dire: se a Genova manca di fatto un AB 412 ed è impossibile sostituirlo visto che tutti gli aeromobili sono o in manutenzione o impegnati, chi più chi meno, sull’emergenza boschiva, se ne deduce che lo smembramento della forestale è stato veramente una manovra sbagliata e la conseguente suddivisione di incarichi e risorse ha sortito un vero disastro. A riprova che agli ex forestali non piace molto la Madia ecco che 3000 ricorsi al TAR e mezza nazione in fiamme ci dovrebbero fare riflettere.
Scusate, ci interrompono per avvisare che Marianna ha annunciato ben 2739 assunzioni. Addirittura 400 nuovi vigili del fuoco. Evviva. Un momento, un momento… ma perché la fetta più grossa è dei carabinieri, 820 unità in più? Essì, erano loro quelli sotto organico e in piena emergenza, anche avendo assorbito quasi 7000 ex Forestali che non si occupano di combattere gli incendi. Evviva la Madia, evviva l’Arma. I vigili del fuoco? Che si fottano.
Da Genova è tutto, ci aggiorniamo al prossimo disservizio.