Vigili del fuoco: disastri annunciati

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

Roma -

Forse siamo all’epilogo degli incendi boschivi nel nostro paese. Disastri annunciati perché da oltre 10 anni, per rimanere all’interno di un tempo in cui arriva la memoria, ogni anno si ripetono le stesse polemiche, gli stessi disastri nazionali ed europei: l’anno scorso in Francia, l’anno prima in Portogallo, quest’anno in Grecia e come al solito l’intero territorio italiano ogni giorno in fumo. E’ tutta l’estate che l’attenzione dei media si focalizza sugli incendi boschivi. Come se gli incendi boschivi fossero eventi straordinari segnatamente legati all’anno 2007. Si disconosce un‘emergenza da sempre esistita per cui la politica, invece di assumersi la propria responsabilità, sposta il centro del problema sugli eventi dolosi, da colpire più severamente e con leggi che non permettano più di costruire su territori boschivi devastati dalle fiamme. Una politica che nell’anno precedente è costata per ordinanze e interventi straordinari in materia di protezione civile circa 400 milioni di €, e che in 20 anni si contano oltre 23 miliardi di €., e il paese è nelle condizioni che tutti possono verificare: in preda alle fiamme. Riscontriamo una palese incapacità di organizzare e pianificare le attività di protezione civile, si assiste solo al consueto coro di politici e amministratori pubblici sempre pronti a rammaricarsi a fatti avvenuti sul palcoscenico estivo: un pizzico di propaganda e il solito giusto accanimento contro i piromani e tutto viene rimandato alla prossima stagione estiva. La telenovela si ripresenterà puntuale la prossima estate con gli stessi problemi e le stesse lamentale. Come RdB-CUB, sindacato di base, diversamente da questa incapacità amministrativa ogni anno ci spertichiamo a denunciare questi fatti, e non solo nel periodo della stagione teatrale, indicando possibili soluzioni: le attività di prevenzione, purtroppo secondo la politica questa ha un costo che non viene misurate con i danni e le perdite avute nel paese. Questo degrado deriva da una politica senza PREVENZIONE che presenta carenze organizzative da terzo mondo. Da sempre si assiste al balletto delle responsabilità: gli incedi boschivi sono demandati alle regioni come competenza e le regioni appaltano a cottimo i Vigili del fuoco liberi dal servizio. Un modo strano per affrontare la campagna antincendio! E i mezzi aerei per la lotta antincendio a contratti stagionali appaltati dalle regioni? Quello che fa “sorridere” è che poi interviene sempre il Corpo nazionale VV.F., il quale non è titolato a fare alzare in volo la propria flotta aerea! Vigili del fuoco che effettuano ogni anno circa 750 mila interventi di cui la metà dovuti ad incendio. Escono dalle caserme dopo 1 minuto dalla richiesta di soccorso, sono dislocati capillarmente su tutto il territorio per 365 giorni. Hanno la conoscenza del territorio e delle aree a rischio, ma nessun ruolo di responsabilità nella “organizzazione di comando” e intervengono immediatamente ma in modo del tutto autonomo. La protezione civile sconta tempi più lunghi di intervento, ed è invasa da “troppa burocrazia”. Dobbiamo riproporre il modello di protezione civile presentato in parlamento ormai da anni dalla RdB-CUB, in cui alla guida della struttura si colloca chi è presente e monitorizza il territorio ogni giorno, e che svolge il soccorso tecnico urgente. Detto questo possiamo anche discutere di responsabilità di chi appicca il fuoco, dal vivaista, al proprietario terriero che fa pulizia col fuoco, possiamo parlare di speculazione edilizia, e poi alla fine anche di qualche mitomane. Poi però discutiamo di come monitorare il territorio, se con mezzi aerei che individuano in tempo reale gli incendi, oppure per mezzo degli operai assunti dalle regioni in vista della campagna antincendio. E poi parliamo dei soldi elargiti a pioggia ai comuni interessati. Non sarebbe meglio premiare solo coloro che hanno salvaguardato l’ambiente? Potrebbe essere uno strumento contro la speculazione!. In fine sulla questione PRECARIATO, si può rilevare una relazione diretta tra assunzione a tempo determinato del personale precario e aumento degli incendi, cioè se aumentano gli incendi aumentano i precari. Non è certo il modello di mercato del lavoro e gestione della salvaguardia dell’incolumità pubblica che ci aspettavamo da questo governo!. Come RdB-CUB, denunciamo che l’interesse del governo non era e non è la sicurezza del paese e dei suoi cittadini. Infatti, la sicurezza del cittadino italiano oggi è un fatto marginale, si conferisce più rilevanza alle missioni all’estero (militari) distraendo di fatto quei danari che potevano essere impiegati anche nelle assunzioni di vigili del fuoco. Viene data più importanza al prestigio che il “Paese Italia” ne deriva dalla presenza militare nei luoghi di guerra, più che alla vita del cittadino dentro i confini italiani. Vedremo i nostri governanti che faranno quando si appresteranno a stilare la nuova finanziaria. Noi li riteniamo corresponsabili della devastazione dei boschi e dei morti e feriti prodotti dagli incendi estivi!

 

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