Vigilanze ed obblighi, ma stiamo scherzando ????
Pensavamo che questa storia sull’obbligatorietà fosse chiara a tutti, ma evidentemente ci sono molti disonesti che vorrebbero fare credere il contrari
Ci giunge notizia di luoghi dove ancora la vigilanza a si vuol fare passare per un obbligo,!!! ma come si può ancora sentire siffatta nefandezza!!!!!!!!!!!!
La legge recita che nessun datore di lavoro può fare uso dello straordinario se il lavoratore non è disponibile a farlo, solo per periodi di tempo limitati e per sopperire a carichi di lavoro improvvisi al lavoratore può essere chiesto un impegno fuori dell’ orario ordinario di lavoro.
La vigilanza è un impegno che và oltre il lavoro straordinario, qualcuno saprebbe spiegarmi perché dovrebbe essere un obbligo ??????
Esiste qualcuno che, contratti di lavoro alla mano, ci può far vedere scritta la parola obbligo a fianco della parola vigilanza????
Ai lavoratori sanzionati nel 1996 per essersi rifiutati di prestare il servizio di vigilanza l’amministrazione deve oggi rifare per intero i danni materiali e morali dopo che, col sostegno della RdB-Cub, hanno visto riconosciuta la ragione in ogni grado di giudizio incluso il Consiglio di Stato.
Vi citiamo anche il numero di una delle varie sentenze: N° 3434/2003 Reg. Dec N° 2385 Reg. Ric. anno 2000 (il secondo numero si riferisce alla sentenza del TAR anch’essa a noi favorevole contro cui si era appellata l’amministrazione).
Chi scrive appartiene ad un comando dove pochi giorni fa si è cercato di reintrodurre la barbara usanza di costringere il personale a lavorare nel proprio tempo libero, di fronte alle nostre forti e motivate proteste l’amministrazione si è impegnata, nel caso manchino i volontari, ad impiegare il personale in turno ed in mancanza, a comunicare al Prefetto l’impossibilità dell’effettuazione del servizio.
Vedi nota allegata a questo comunicato e scaricabile dal sito www.rdb115.org
Se il lavoratore vuole fare la vigilanza perché l’utile che ne trae, visto lo schifo di stipendio che ci danno, gli serve per vivere, è giusto la faccia, ma chi preferisce fare diversamente ne ha tutti i diritti: si tratta del tempo libero del lavoratore e solo quest’ultimo ne può disporre.
Ben si guardi chi per l’amministrazione a fare diversamente.