VF-IDROREPELLENTE, NO FLUVIALE A VARALLO

Parte dal Principato di Varallo la riforma federalista introdotta dal comparto sicurezza anche nel settore della formazione operativa.

 

 

Torino -

: viene introdotta una nuova figura professionale il VF – IDROREPELLENTE; già è un mix tra il vigile, che con i nuovi criteri di ammissione al CNVVF verrebbe scartato e non assunto, non sapendo nuotare e il vigile che ambisce a tutti i costi all’acquisizione dei livelli SAF e superiori; il tutto opportunamente mixato da istruttori o meglio da “sindacalisti” che a tempo perso fanno anche i formatori e da un’amministrazione centrale e periferica molto molto compiacente con i protetti di una certa sigla sindacale. Già molto ironicamente, ma alla scuola di formazione fluviale del Principato di Varallo accade anche questo, e non riusciamo a definire se una pagliacciata della durata due giorni senza vedere neppure o meglio sentire l’acqua si possa definire un corso, non riusciamo neppure a definirlo una standardizzazione visto che nel pacchetto formativo SAF fino a poco tempo fa NON esisteva. Eppure la settimana scorsa testimoni oculari hanno assistito all’arrivo presso questo centro tanto decantato della formazione piemontese, di vigili del fuoco, alcuni arrivati anche da molto lontano, alcuni di loro anche già CACCIATI a pinnate nel culo da corsi fluviali seri, per scarsa acquaticità (in italiano si chiama paura dell’acqua) e in Piemonte o meglio al Principato di Varallo in soli due giorni di “convegno sindacale” sono usciti con l’abilitazione SAF Fluviale in tasca. Bè ora la strada è spianta sicuramente qualcuno di loro prossimamente lo troveremo inserito nel corso SAF-2A e poi …. magari un domani anche nel corso SAF-2B sempre che, anche questi livelli non vengano anche regalati. Quando questo settore della formazione a livello centrale veniva seguito in modo serio per proseguire nel percorso formativo SAF di livello superiore al 1B ci volesse sia il TPSS che il Fluviale; evidentemente la riforma oltre che a cancellare i diritti dei lavoratore e le relazioni sindacali cancella anche la coerenza e della trasparenza. Ovviamente l’RdB non è stata a guardare e prontamente è partita una lettera di denuncia e di richiesta di chiarimenti su questa squallida vicenda; fermo restando l’amarezza per questi colleghi disposti a vendersi per una tessera sindacale, in questa situazione devono emergere le responsabilità di questi “sindacalisti“ ops di questi pseudo formatori e di chi ha avallato e soprattutto di chi ha fatto finta di nulla su tutta questa vicenda. Dichiariamo sicuramente aperte le ostilità fin quando non verrà chiarita la questione e i responsabili non verranno individuati e messi in condizione di non nuocere all’immagine del CNVVF. Ci dispiace, succedono gia troppi incidenti sul lavoro non voluti perché andarsela a cercare abilitando persone con scarse attitudini natatorie, che oltre a mettere in pericolo la loro stessa salvaguardia e di tutto il resto della squadra metterebbero a rischio la riuscita di un intervento di soccorso tecnico urgente. E tutto questo né noi dell’RdB né il resto dei colleghi e in teoria la stessa amministrazione periferica e centrale lo deve consentire.