Venti di guerra sui lavoratori

C’è una volontà di utilizzo dei vigili del fuoco in attività pertinenti alle strategie militari – La RdB settore vigili del fuoco sarà presente al

Roma -

Il clima di guerra permanente che si respira, evidenzia una lenta e progressiva modificazione delle attività di molti settori del mondo del lavoro, in particolare quello dei Vigili del Fuoco.Un processo che mira ad un lenta e graduale subordinazione alle pratiche militari.

Il Ministero dell'Interno ha avviato nelle ultime settimane dei corsi di formazione di difesa civile, rivolti ai lavoratori del Corpo nazionale. Il materiale didattico distribuito elenca le finalità delle attività di difesa civile, ovvero, "garantire la continuità di Governo sul territorio, la salvaguardia degli interessi vitali dello Stato, la protezione fisica della popolazione, la protezione della capacità economica produttiva, logistica e sociale della Nazione".

La difesa civile non ha mai interessato direttamente il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, se non per un breve periodo, nel lontano 1950, con l'allora Ministro dell'Interno Scelba.

Oggi, si ipotizza l'utilizzo di squadre di vigili del fuoco in possibili interventi a carattere "antiterroristico", a difesa dei cosiddetti obiettivi sensibili.

E' prevista l'istituzione presso il Ministero dell'Interno delle Commissioni Interministeriali Tecniche per la Difesa civile, operanti, con potere d'indirizzo rispetto agli Uffici Territoriali del Governo, sovraordinate nelle attività e nei compiti dal Nucleo Politico Militare (N.P.M.). Sul territorio si creano dei "comitati di difesa civile", presieduti e coordinati dai prefetti.

La RdB ha avviato nelle settimane scorse alcune iniziative per informare i lavoratori sugli atti d'indirizzo del Governo in materia: il silenzio del Ministro dell'Interno fa presagire una volontà di utilizzo dei vigili del fuoco in attività pertinenti alle strategie militari.

Si vuole utilizzare il clima di tensione nel paese, per ridurre ulteriormente i diritti dei lavoratori cancellando la peculiarità del Corpo nazionale di struttura di riferimento della protezione civile, e assoggettarli a compiti affine alle competenze militari.

La RdB chiede l'intervento delle forze parlamentari affinché il Ministro dell'Interno chiarisca quali sono gli eventuali progetti che riguardano i compiti e le funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e ricorda che questa categoria paga già un tributo altissimo in termini di vite umane.

L'ultima tragedia avvenuta in provincia di Alessandria nella giornata del 3 marzo, richiama la necessità di una politica atta a migliorare le attuali condizioni di lavoro e non esporre i vigili del fuoco ad ulteriori rischi.

E' per queste ragioni che la RdB aderirà allo sciopero generale proclamato ed effettuato all'inizio dell’ormai prossima aggressione al popolo Iracheno, indetto da tutti i soggetti sindacali che condividono il NO alla guerra senza se e senza ma.