UTILIZZO UNIFORME OPERATIVA IN DOTAZIONE AL PERSONALE APPARTENENTE AL CNVVF

Nazionale -

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Fabio DATTILO

e p. c.   (seppur per conoscenza leggete la nota  tranquillamente)           Al Ministro dell'Interno
On. Matteo SALVINI

Al Sottosegretario di Stato all'Interno con delega ai Vigili del Fuoco
Sen. Stefano CANDIANI

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto  Salvatore Mario MULAS
 
Tramite:                            
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI


Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI


Oggetto: risposta Vostra nota prot. n°9387 del 15.05.219 – Utilizzo uniforme operativa in dotazione al personale appartenente al CNVVF.

 


Egregio Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco,
 
la scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all’oggetto, non può che appezzare lo spirito di appartenenza al Corpo Nazionale che emerge dalle lettura delle sue parole nella nota in parola; parole scritte da una mano che sa esattamente cosa è importante per il Corpo oggi più che mai. L’immagine!
Niente soldi, niente diritti, nessuna assicurazione infortunistica o esenzione ticket in caso di infortunio  ma solo quella stessa immagine che nei tempi passati è stata turbata da episodi che furono oggetti di sanzioni.
Chi non ricorda la sanzione esemplare che fu impartita all’allora dirigente di La Spezia, Gaspare Fundarò, il quale avvezzo alle droghe e al sesso estremo si schiantava, guidando la vettura di servizio con a bordo 3 ragazzi trans di presunte origini brasiliani, giù in un dirupo finendo per rischiare la vita  in coma e conquistando tantissime prime pagine dei giornali.
Lo stesso, dirigente, con la scheda telefonica di servizio, ci ha lasciato ad oggi un debito da saldare per via del suo utilizzo, diremmo improprio, di telefonate alle hot-line al fine di distrazione e sollazzo, a carico dello stato.  Ricordiamo la scure che si calò sulla testa di questo dirigente che da comandate di La Spezia fu immediatamente promosso (una promozione punitiva esemplare) al rango superiore.
Come non ricordare l’ira di sua eccellenza revendendissima, del tempo, nel notare che un tipo poco scheletrico ma mocassinato si prodigò al trascinamento di una croce ruotata su e giù per il Paese senza che nessuno lo giudicasse quantomeno blasfemo nel comportamento; c’è da notare come lo stesso provenisse da La spezia, ad oggi rilegato alla sanzione di ispettore agronomo (agronomo da dichiarazione spontanea presso la camera dei deputati - sala mappamondo).
Sappiamo, Egregio Capo del Corpo Nazionale, di come lei odiasse andare a certe cenette nella Brianza con certi tipetti poco raccomandabili di cui uno dei due avvezzo all’uso della nostra onorata “uniforme” per motivi personali.
Ma sorvolando sulle “cenette” sappiamo che almeno grazie a certe conoscenze lo stabile di via dei 4 Cantoni, all’Esquilino a Roma, è nostro; una palazzina del ‘500 nel cuore di Roma assegnata dal comune (da un certo Renzo Pini che stranamente aveva un cognome facilmente riconducibile al tempo ad un suo predecessore) come per magia, al Corpo Nazionale per uso foresteria. Ricordiamo le punizioni esemplari che furono date senza guardare in faccia nessuno. Sentiamo ancora le loro urla di dolore per la separazione che gli avete inflitto ai due colpevoli: “uno diventato commissario responsabile Ilva e l’altro a gestire l’Expo di Milano”.
Potremmo continuare all’infinito e oltre: “ricordando amori fugaci fra dirigenti integerrimi e nuovi allievi, foto di dirigenti con l’auto protettore spallato al contrario”. Insomma, in poche parole, una vergogna.  
In definitiva la comprendiamo; anzi le siamo vicini. Lei fa benissimo a bloccare l’uso denigratorio delle nostre uniformi da parte di chi, non essendo operativo, ne da un cattivissimo esempio.
Questi dirigenti vestiti da pompieri ci fanno fare solo figuracce!
Apprezziamo proprio che questa interpretazione venga, in onestà intellettuale, proprio da lei che sa cosa significa essere un vigile del fuoco avendo vissuto vicino a noi. Certo, per essere un vero vigile bisogna almeno una volta nella vita farlo il pompiere; ma sappiamo che lei di storie nelle sedi operative ne ha ascoltate tante. Questo le fa onore; un dirigente che va in questa direzione va lodato; ed infatti è diventato Capo del nostro Corpo Nazionale ed oggi ha scritto una nota esemplare. Una nota che soltanto uno come lei poteva scrivere. Perfetta, concisa e diretta. Chissà magari da domani tutti i dirigenti la smetteranno di farci fare brutte figure; ultimo fra tutti, ma campione del mondo di castronerie, Turturici che con la dichiarazione a skytg24 sul tema dello striscione di Brembate, BG, è capace di dimostrare una superficialità perfetta mettendo i vigili del fuoco al pubblico ludibrio.
Dobbiamo difendere il nostro vestiario. Lo stesso che per indossarlo non è previsto che ci paghino l’orario di lavoro (tempo tuta) di cui i magazzini sono sempre sprovvisti fino al punto che i vigili tra toppe e cuciture sartoriali fai da te riescono a tenere molto alto il livello di onorabilità.
Grazie Capo, Lei si che ha capito tutto!