Una mobilità dagli effetti devastanti

La carenza di personale mette in crisi diversi comandi

 

 

 

 

 

 

 

Roma -

Lavoratori,

ricordate il comunicato della RdB n°23 - La politica del NON divenire. Potenziamento e Mobilità - del 20 aprile u.s.? Avevamo evidenziato come fosse in preparazione una mobilità del personale incentrata solo sulla necessità di potenziare alcuni comandi e non altri.

Non c’è voluto tanto tempo perché ciò si avverasse; infatti, appena scattata la mobilità del personale permanente i risultati sono venuti tutti al pettine. Alcuni comandi sono stati svuotati completamente e le unità di potenziamento sono serviti solo per "accontentare" i soliti politici di turno.

Ciò grazie alle politiche dell'Amministrazione che ha rimandato di mese in mese la mobilità e le assegnazioni senza predisporre una normale programmazione di inizio anno, mettendo a bando i posti resisi disponibili. Gli accordi sulle mobilità firmate negli anni passati dalle organizzazioni sindacali concertative dimostrano di essere sbagliati e discriminanti.

Come al solito, o come volevasi dimostrare, gli unici comandi ad usufruire di organico sono quelli dove gli attuali ministri e sottosegretari hanno interessi politici. Tutti gli altri comandi per mantenere il potenziale di intervento ordinario si vedranno costretti a ridurre i recuperi compensativi, o le ferie programmate, o addirittura raddoppiare i turni.

Non è accettabile quanto avvenuto nella assegnazione del personale previsto dal cosiddetto “potenziamento”; distribuzioni avvenute secondo l’influenza politica territoriale.

La RdB ha sempre sostenuto che le mobilità vanno attuate all'inizio di ogni anno, cosi come le assegnazioni di ogni fine corso, questo proprio per effondere sul territorio quel ricambio di personale necessario a non influire sull'operatività dei comandi provinciali e garantire così al personale una sicurezza di mobilità ogni anno.

Ora invitiamo il personale a mantenere le proprie programmazioni di piani di ferie e quanto altro serva per il proprio recupero psicofisico, senza accettare raddoppi delle turnazioni ingiustificati e ulteriori compressioni dei propri diritti.

Contro queste politiche clientelari di mobilità, dove i lavoratori sono sempre per anni attaccati ad un filo di speranza all'amministrazione e alle organizzazioni sindacali compiacenti, l'unico strumento di difesa è dare forza ha chi da anni chiede con forza dei criteri di mobilità certi, contro le politiche dell’amministrazione che fa della mobilità stessa un’arma di ricatto nei confronti dei lavoratori.

Sostieni con forza le lotte della RdB-CUB