UN MIELOSO AUTORITARISMO

Verona -

Crescendo ci accorgiamo di quanto siamo piccoli in realtà, rispetto al mondo che ci sta ospitando in questo “istante” di circa 80 anni di media. Crescendo, ci accorgiamo anche di quante sfumature può avere un atteggiamento autoritario mascherato da falso buonismo o peggio da sciatto mielosismo.

Si gentili colleghi, oramai l’autoritarismo di certi dirigenti, quello per cui si facevano doverose azioni sindacali, si è ben mascherato da buonismo o, come nel caso di Verona da penoso, mieloso, logorroico assertivismo.

Cosa ci si può augurare quando un dirigente ignora completamente le posizioni sindacali anche dopo aver fatto riunioni o aver condiviso posizioni scomode per entrambe le parti? Questa è l’attuale dirigenza di Verona; si fanno riunioni, si discute di tutto, si esaminano tutte le posizioni e, dopo aver preso atto della giusta soluzione, la si ignora completamente infischiandosene di chi ha speso il suo tempo a cercare di mediare nel senso del giusto o, in alcuni casi, del meno peggio.

Tanto peggio tanto meglio verrebbe da pensare.

Ma veramente un qualsiasi dirigente dei vigili del fuoco riesce sempre e comunque a non commettere errori nelle decisioni che deve prendere e che solo lui può prendere?

Veramente un buon Dirigente può infischiarsene della voce dei rappresentanti dei lavoratori?

Commettere un errore voluto per qualsiasi motivo non va un po’ oltre l’onnipotenza del dirigente? Abbiamo fatto la nostra parte in maniera attiva e costruttiva facendo notare risvolti di decisioni avventate o corporative ma non abbiamo avuto alcun riscontro; peggio, ci siamo sentiti proprio presi per il culo.

Supportare chi si pregia delle sue decisioni errate non fa parte della nostra etica e neanche della nostra morale; se consideriamo anche che far perdere del tempo alle persone intelligenti o meglio, non sciocche, va molto oltre quelli che sono i ruoli a cui siamo chiamati; signori, non ci rimane che subire le decisioni per poi contraccambiare con tutti gli strumenti sindacali di cui disponiamo.

Quanto a Lei egregio dirigente, non si aspetti che aver “accontentato” o “aver mantenuto le promesse fatte a scapito di qualcuno” ai soliti noti, possa giovarle ad essere o apparire un buon dirigente; la pagnotta, la stima, la fiducia e qualcos’altro vanno conquistate anche da quelli che si sentono onnipotenti. Si dia da fare!