Un Corpo di Volontari, un mondo in cerca di veri volontari.

Riceviamo e pubblichiamo ...

Di cosa stiamo parlando ??

Ci dobbiamo mettere d' accordo su quale è il modello di società che vogliamo realizzare, quali siano gli spazzi nei quali i volontari debbano entrare a pieno titolo, quali siano i compiti che vogliamo lasciare ai professionisti, quanto vogliamo precarizzare il nostro paese.

In una società moderna gli ambiti lavorativi si stanno restringendo, nei vigili del fuoco le realtà sono diverse in relazione a realtài territoriali diverse: al centro ed al sud si fà il "volontario" VF solo per poter accedere ai richiami nelle sedi permanenti ed essere un lavoratore precario.

Chi è motivato da un irrisolto complesso di Peter Pan e sente la necessità di giustificarsi attraverso lo svolgere una funzione che ritiene abbia una alta valenza e considerazione sociale, è realtà marginale dove la priorità è avere un lavoro anche precario per poter sopravvivere.

Oggi il personale volontario che presta servizio sulle ambulanze appartiene massimamente a due fasce di età: studenti e pensionati, la fascia produttiva non ha tempo per tali diletti.

Il volontariato vero è figlio del benessere, il nostro è precariato, quando hanno riunito in una componente volontari e discontinui lo hanno fatto scientemente, con i volontari avevano prospettive bassissime di sviluppo, con i precari e la povertà attuale invece il discorso è ben diverso.

Vedi caro ragazzo, tu sei funzionale ad un sistema, il tuo modo di pensare è strutturato in questo senso, hai mai pensato, per esempio, che la società ha bisogno di un sacco di interventi in ambiti diversi che sarebbero ben risolti dal volontariato ??

L' educazione ad una corretta raccolta differenziata dei rifiuti, l' assistenza alle persone sole in casa che necessitano un supporto che le strutture pubbliche non offrono, l'aiuto agli ospedalizzati non autosufficienti, la pulizia del sottobosco, boschi curati difficilmente bruciano, la pulizia degli spazi pubblici, la ristorazione degli indigenti, il recupero dei clochard ed altre mille attività che hanno un alto valore sociale ma non altrettanta valenza nell' immaginario collettivo relativamente al fare il Vigile del Fuoco.

Le cose nascono in qualche modo nella società e si evolvono in relazione alle condizioni mutevoli che via via si strutturano: se i Pompieri sono nati come volontari è fatto storico, poi l' evoluzione ha voluto che fossero fatte scelte politiche tali che, con il progredire del rischio in relazione ad una struttura sociale ed industriale sempre più complessa, il Corpo divenisse un corpo di professionisti.

Ciò essenzialmente perché in determinate realtà il soccorso deve essere necessariamente prestato da personale professionista che dedica la vita e non il tempo libero allo scopo.

Se poi ci sono permanenti che non sanno fare il proprio lavoro questo è il cancro della pubblica amministrazione, vanno duramente ammoniti poi licenziati.

Volontari e Permanenti non possono coesistere negli stessi ambiti con gli stessi compiti, dove il rischio supera certi valori sparisce il volontario e lavora il permanente, altrimenti non ha senso pagare delle persone per avere una professionalità, questi sarebbero solo uno spreco di denaro pubblico.  

Riassumendo: volontari al Nord, al centro e sud precari, ricattabili e ricattati perché facciano servizio anche nelle sedi volontarie. Pochissimi volontari veri nel cento e nel sud e comunque volontariato (quando di questo si tratta veramente) che, soprattutto negli ambiti cittadini, ha riguardo all' apparire ed è  funzionale ad una progressiva riduzione del personale permanente in virtù della attuale ricerca della diminuzione dei costi senza riguardo alla qualità del servizio.

Chi scrive si impegna nel sociale in silenzio, scegliendo di aiutare quelli che la società chiama miserabili, persone che sono spesso migliori di altri che, in forma autoreferenziale, si realizzano non nell' essere, nella coscienza di se, ma nell' apparire, pensando che un vestito basti a giustificare una vita.

Un Pompiere.

Lettera giunta al sito in risposta alla lettere in coda al comunicato: link