Un anno all'insegna della militarizzazione!
“Le armi della propaganda obnubilano quelle della ragione”
Lavoratori,
si conclude un anno dove i vigili del fuoco sono stati relegati in un contesto di compressione dei propri diritti, una gerarchizzazione dei ruoli e, se proprio vogliamo dirla tutta, senza una ”lira”.
Quello che si profila per i lavoratori non può essere considerato un trauma passeggero che si dissolverà senza lasciare tracce. Riteniamo che si entri in una crisi istituzionale senza precedenti, una perdita di identità che il corpo nazionale aveva sul campo acquisito con la sua esperienza tra la gente.
Per farci digerire la burocratizzazione e militarizzazione dell’apparato che garantiva il soccorso tecnico urgente, si sono mobilitati sindacati compiacenti e parlamentari di tutti gli schieramenti, tutti arruolati con diverse sfumature e gradazioni in massicce campagne per convincere la categoria della necessità e giustezza di stare in un comparto pubblicistico insieme alle altre componenti già militarizzate.
Un magma indistinto di personaggi, schemi e semplificazioni, con argomentazioni arbitrarie avulse dal contesto e presentate surrettiziamente ai lavoratori come prove inconfutabili sull’utilità di andare nel contesto pubblico; sacerdoti della verità, indifferenti alla protesta che nasceva dal basso, consapevoli che una struttura militarizzata è sinonimo di servilismo.
Sindacalisti e amministrazione che hanno abdicato al compito della conoscenza, della verità, del ruolo che il corpo nazionale svolge nella società, additando i sostenitori di una struttura contrattualizzata come conservatori refrattari alle esigenze che arrivano dall’esterno, con il risultato che in tutte le competenze nelle quali i vigili del fuoco sono soggetti attivi, grazie al loro “determinismo”, sono diventati solo manodopera non qualificata.
Per i manipolatori della verità, costruttori del consenso con il clientelismo, a partire dai vertici del corpo nazionale per finire al vigile permanente “scelto”, siamo diventati uno straordinario supermercato dove a poco prezzo, con numerose offerte speciali, si può utilizzare il corpo nazionale in azioni di repressione senza controlli, senza limiti e senza indugi.
Lavoratori, o sapremo dire no a questa amministrazione che pretende di dare forme politiche, regole, orientamenti, modelli e stili di comportamento nelle attività operative all’insegna dell’alone militare che ci circonda, oppure non avremo nemmeno quel minimo di indipendenza politica ed emancipazione per il corpo nazionale, fuori da mentalità militaresche.
Per l’anno nuovo riteniamo sia di buon auspicio riassumere quanto sta accadendo, con l’appello a non desistere mai dal lottare contro una regressione presentata come un progresso.
Bisogna avere la forza della critica totale, del rifiuto, della denuncia e delle contraddizioni alle quali nel prossimo futuro come lavoratori saremo soggetti.
Noi saremo ancora là per contrastarli, ci auguriamo che anche i lavoratori facciano la loro parte e si schierino con le proprie idee con i propri diritti!