UKRAJINA NUOVA "JUGOSLAVJIA" CI RICORDA CHE LA GUERRA VIENE VISSUTA DAI LAVORATORI ED ARMATA DAI PADRONI
Lavoratori,
era la notte dei 24 marzo 1999 quando il primo attacco della NATO a un paese sovrano, la Jugoslavia, cambierà l'Europa macchiandola di rosso. In quei tempi i “burattinai dell'occidente” mettono in atto la lotta per il dominio sulle risorse nel mondo. Oggi, in Ucraina, si ha la certezza che chiunque si frapponga agli interessi delle potenze economiche, USA in testa, deve essere travolto e abbattuto.
È davvero singolare la politica della "democrazia” che mentre si eleva a paladina dei diritti umani nel mondo, difenda la mentalità della pace con le armi!
La NATO si rivela, anche in questa occasione, una alleanza criminale dominata dal capitalismo, che ha bombardato nel 1999 con centinaia di micidiali missili e stormi di aerei le popolazioni civili della Serbia, del Montenegro del Kossovo; che ha colpito grandi metropoli come Belgrado, Novisad, Prístina, facendo centinaia di morti, feriti, causando distruzioni e la fuga di intere popolazioni... ed oggi chiude gli occhi delle televisioni sull'Ucraina che è di fatto la nova, triste, Jugoslavia.
SIAMO IN GUERRA!
Anche se il Governo non l'ha dichiarata e il Parlamento non l'ha decisa! Né potrebbe deciderlo se venisse rispettata, come non lo fu allora, la Costituzione che prevede "il ripudio della guerra nella risoluzione delle controversie”.
Il sindacalismo di base e autorganizzato non può sopportare un minuto di più l'aggressione genocidaria alle popolazioni e ai lavoratori dell'Ucraina e fa appello a tutti i lavoratori e a tutte le forze politiche e sociali europee affinché si mobilitino con ogni mezzo necessario per:
FERMARE LA GUERRA;
FAR SI CHE L'EUROPA GEOGRAFICA NON CONOSCA LA GUERRA;
FARE USCIRE L'ITALIA E L'EUROPA DAL “CLAN” DELLA NATO;
PER COSTRUIRE UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE PER LA PACE E IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI.
E mentre le popolazioni slave vengono bombardate, nel silenzio dei media, la realtà che si presenta è piena di migliaia di morti, distruzioni civili, catastrofi ambientali e l'esodo dei profughi che rafforza le tendenze nazionalistiche e xenofobe aggravando le atrocità, i disastri e i lutti tra le popolazioni civili.
A fare la spesa della guerra sono principalmente la popolazione civile anche attraverso l'utilizzo criminale di proiettili all'uranio impoverito, che come già avvenuto in passato, il quale rende radioattivo il territorio dove dovranno tornare i profughi provocandone in seguito morti per leucemia o cancro. A solo titolo, di triste di cronaca, nell'attuale Bosnia dalla fine della guerra civile ad oggi non si registra più una morte per semplice vecchiaia.
Siamo davanti alla cosiddetta "ingerenza umanitaria", che per salvaguardare i diritti umani attuata con i bombardamenti ed i missili sta producendo risultati opposti a quelli dichiarati e nasconde le reali motivazioni della guerra che vanno ricercate nell'obiettivo di stabilire con la violenza ed i massacri il dominio militare, economico e politico da parte del “padrone”. Il controllo e la manipolazione dell'informazione attuata come sempre da chi scatena la guerra tende ad occultare i reali obiettivi della stessa. La guerra è sempre contro gli sfruttati e i lavoratori, mai dalla loro parte.
Tutte le guerre costano parecchie migliaia di miliardi in barba al clima di emergenza in cui le scelte dell'Europa hanno portato il nostro paese a giustificare l'accentuazione delle politiche contro i ceti popolari, al taglio dei salari e pensioni, alla disoccupazione, al taglio degli investimenti sociali, all'aumento delle spese militari.
USB si rivolge alle lavoratrici ed ai lavoratori ed alle organizzazioni dei precari e dei disoccupati impegnati contro la guerra affinché si dica basta. Affinché invece di creare un Expo che ha come motivo cardine “nutrire il mondo” si crei un mondo capace di cibarsi della libertà.