TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL VOLONTARIATO
E CHE MOLTI HANNO INTERESSE A NON DIRVI
Parlare di volontariato nell' ambito specifico dei Vigili del Fuoco in Italia è una impresa non facile, il paese è talmente massacrato dalla mala amministrazione che c' è spazio per qualsiasi attività che sostituisca lo stato nelle prestazioni sociali essenziali e che, almeno nell' impostazione generale, non abbia costi per la retribuzione del personale impiegato.
Il volontariato infatti spazia dal servizio sanitario, cui spesso si sostituisce, all' antincendio boschivo, al soccorso alpino, alla protezione civile, ai gruppi cinofili, società di salvamento, agesci (boy scout), lega ambiente (ecologia), Vigili del Fuoco e chi più ne ha più ne metta.
In altri paesi il volontariato ha una strutturazione diversa: in paesi quali la Francia i Vigili del fuoco svolgono anche la funzione di soccorso sanitario sulle ambulanze e, per conseguenza, non c' è il volontariato delle misericordie o l' A.N.P.A.S. (associazione nazionale pubbliche assistenze), non ci sono inoltre le realtà, da noi estremamente diffuse, dell' antincendio Boschivo (A.I.B. : VAB, Racchetta, comunità montane e quanto altro).
Come conseguenza diretta di questa strutturazione del soccorso, all' interno del contenitore delle competenze dei Vigili del Fuoco francesi, opera un solo tipo di volontariato: quello istituzionale interno.
Passiamo adesso all' Italia:
- qui non abbiamo competenze sanitarie se non in via sussidiaria ed eccezionale (arrivi per primo su di un incidente e tamponi l' emergenza sino all' arrivo dei paramedici/medici),
- si hanno un mucchio di concorrenti nell' ambito istituzionale: antincendio boschivo, soccorso alpino, comunità montane, volontariato di Protezione Civile, etc.
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