TRIESTE E I POTENTI MEZZI DEL COMANDO

Trieste -

Al Comandante dei Vigili del Fuoco di TRIESTE
Ing. Natalia RESTUCCIA


e p/c
Al Direttore Regionale vv.f. del F. Venezia Giulia
Ing. Loris MUNARO


Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti
Sindacali
dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI


Al Ufficio Territoriale del Governo di TRIESTE
dott.ssa Annapaola PORZIO

 

 

Oggetto: Autoscala di soccorso VF 14216

Con la presente intendiamo manifestare il nostro rammarico in merito alla disastrosa situazione del parco mezzi del Comando, in particolare ci riferiamo all’autoscala VF 14216.
Autoveicolo costruito nel 1983 con quindi 35 anni di vita e in questo momento unica autoscala disponibile in tutta la provincia di Trieste; per l’epoca era  sicuramente un fiore all’occhiello della macchina del soccorso ma dopo tutti questi anni di onorato servizio meriterebbe solo il museo storico.
Quarant’anni fa le condizioni del traffico, della circolazione e del numero di veicoli circolanti era ben diversa dalle condizioni attuali, nonché le tecnologie costruttive dei veicoli speciali erano decisamente più carenti di dispositivi di sicurezza attiva e passiva (ABS, ESP, assistenza alla partenza in salita, airbag, servosterzo ecc.). Trieste e la sua provincia ad oggi presentano un numero di veicoli circolanti nettamente superiore a 40 anni fa, difficoltà tecniche oggettive alla guida di un veicolo speciale e pesante come l’autoscala e l’autogrù dovute alle innumerevoli vie strette per costruzione nonché rese ancora più anguste dal parcheggio “selvaggio” e alle innumerevoli salite  presenti. In questo contesto il personale autista dei Vigili del Fuoco di Trieste si ritrova a dover guidare un veicolo ormai a dir poco obsoleto, privo dei dispositivi di sicurezza e di assistenza alla guida sopra citati, previsti dalle più recenti tecnologie.
La rumorosità generata dal motore all’interno della cabina di guida durante la marcia del veicolo e il rumore causato dalla sirena durante gli interventi di soccorso tecnico urgente rende difficoltose sia le comunicazioni radio che lesemplici comunicazioni verbali tra i due occupanti (autista e caposquadra).
Altri problemi da considerare in merito la sicurezza e le modalità operative del personale su questa autoscala sono la cronica perdita di aria dal circuito che non ne consente un immediato utilizzo, la continua manutenzione per vetustà,la mancanza di riscaldamento e l’assenza del cestello integrato; quest’ultima situazione impone una non trascurabile perdita di tempo una volta arrivati sul luogo dell’intervento per sganciare il cestello dalla ralla (sperando che ci sia lo
spazio per farlo), posizionarlo a terra e ruotare la torretta di 180° per poterlo agganciare. Tale operazione deve essere compiuta da almeno 4 operatori visto il peso e l’ubicazione infelice del cestello. Il lavoro sullo stesso poi è reso
alquanto difficoltoso dalle sue dimensioni ridotte e prevede una continua regolazione manuale della messa a bolla.
Si richiede pertanto di mettere in pratica senza ritardo ogni utile provvedimento in ogni sede competente al fine di garantire alla popolazione tutta un soccorso tecnico urgente degno di questo nome e con la dovuta attenzione alla sicurezza del personale dei vigili del fuoco. Coscienti della Sua attenzione ad intervenire in caso di inefficienze riguardo la sicurezza e ad ogni ritardo della macchina di soccorso, si renderà facilmente conto di come si dilatino considerevolmente i tempi di intervento con un veicolo “storico” che effettua il soccorso in queste condizioni.
Questa organizzazione sindacale ritiene che questo non sia il modo di prestare un soccorso efficace, efficiente e rapido. Le tecnologie di costruzione e le autoscale di recente produzione offrono decisamente delle soluzioni di gran
lunga più sicure ed adeguate alle condizioni del traffico e delle strade della nostra città. Soluzioni che il cittadino a ragione si aspetta di avere a disposizione in caso di necessità.
Confidando in un immediato riscontro, si richiede risposta scritta su questo indirizzo e-mail.