TRAGEDIA CONCORDIA… MA CHI PAGA ?

UN “BALLO” CHE VEDE UNA DECINA DI ASSICURAZIONI, LA MAGISTRATURA, MIGLIAIA DI PERSONE

ED ANCHE QUALCHE SOCCORRITORE

Lavoratori,

certo che parlare di soldi ed abbinarli alla tragedia della Concordia non è sicuramente facile, ma è pur vero che l’opera svolta dai soccorritori c’è stata e quindi è legittimo chiedere il come ed il quando (ma principalmente il se) verremo pagati !?!

Qualcuno spero ci perdonerà per i vari dubbi in proposito ma è pur vero che davanti al nostro Dipartimento, ed ai rispettivi amministratori, le nostre paure non sono proprio infondate in quanto in molte occasioni e per molti stati emergenziali (solo quest’anno abbiamo avuto 5 macro emergenze) ancora attendiamo risposte e soldi. Sicuro è comunque, il fatto che le grandi compagnie di navigazione hanno una copertura assicurativa obbligatoria che scatta automaticamente nel caso di disastri e dopo il naufragio della Costa Concordia si è subito aperto il complesso capitolo dei rimborsi assicurativi che, nel caso specifico ha una copertura del rischio condiviso da una decina di assicurazioni (si usa nel settore assicurativo dividere il rischio: una società assicura la nave, un altra i passeggeri, un'altra le opere d'arte che potrebbero trovarsi a bordo). Spesso, comunque, queste cose vanno per lunghe: basti pensare che per il disastro della Moby Prince (140 morti), avvenuto 21 anni fa, ancora le famiglie delle vittime, riuniti in associazione, stanno portando avanti le loro battaglie nei tribunali perché non hanno avuto soddisfatte le richieste di risarcimento.

Ed a noi soccorritori???.. si prospettano solo due strade o attendere pazientemente che i nostri grandi capi si decidano a battere cassa mettendo da parte le solite parole di elogio verso tutti che fanno solo scena ma non riempiono nessuna tavola; o la class action (che forse è una soluzione da non escludere) in quanto è meglio mettersi nelle mani delle assicurazioni che non in quelle di loschi personaggi che hanno più l’aspetto e le moine di curatori fallimentari del CNVVF che le parvenze di Capo Dipartimento o Capo del Corpo.

Certo che è deprimente il solo pensare che sono tutti pronti a dire come siamo bravi, belli ed organizzati (magari nascondendo i nostri limiti che sono dettati da una disastrosa gestione) e poi cercare anche di sensibilizzarci dinnanzi ai sempre più lunghi tempi d’attesa dei pagamenti, magari mettendo in campo la solita vecchia crisi o un contenimento della spesa pubblica che ci chiede qualche piccolo sacrificio. Magari se poi queste affermazioni vengono fatte mentre si è a bordo di uno dei P180 (che per chi non lo ricordasse è un aereo utilissimo per il CNVVF!!!) mentre magari si compie il solito giretto di controllo su e giù per l’Italia, tanto per giustificare l’utilità di un così costoso giocattolo.

Ma a noi servono i soldi… i nostri soldi… quelli che giustamente ci spettano…