Torino, 18 raduno nazionale ANVVF - 150 anni dell'Unità d'Italia
documento unitario consegnato al Capo del Corpo
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Ing. Alfio Pini
Alle Segreterie e Coordinamenti Nazionali OO.SS.
Le OO.SS. scriventi intendono rappresentare la sensazione di totale abbandono da parte della S.V. e ancora di più da parte del Dipartimento da cui dipendiamo, riguardo alle vertenze sindacali portate avanti in questi ultimi mesi in particolare: la grave carenza di personale dirigente e direttivo della regione Piemonte; la grave carenza di vigili , capisquadra e capireparto e la grave carenza di risorse economiche e materiali.
Come specificato nel verbale della procedura di conciliazione tenutasi il giorno 27.07.2011, in cui era presente il direttore generale Dott. Ing. Pippo Mistretta, e ribadito in seconda riunione tenutasi in Direzione regionale Piemonte il 01/09/2011 alla presenza del Direttore regionale Piemonte Dott. Ing. Bruno Nicolella, le OO.SS. scriventi intendono discutere la grave carenza di organico del Piemonte con l’unico interlocutore naturale e possibile: la Direzione Centrale per le risorse umane nella persona della Dott.ssa Cincarilli o in alternativa con La S.V.
Vorremmo ricordare alla S.V. che la regione Piemonte ed in particolare il Comando Provinciale di Torino svolgono, come alcuni altri comandi del nord, una prosecuzione attiva delle scuole centrali. Qui infatti i vigili neoassunti, una volta assegnati, imparano sul campo le professionalità del Vigile del Fuoco e da qui, dopo qualche anno, seguendo le loro naturali aspirazioni, fanno ritorno alle loro rispettive zone di residenza.
Tutto ciò costringe a ricominciare sempre tutto il lavoro di istruzione da capo, non avendo mai a disposizione, tolto per quei pochi residenti, personale che cresce professionalmente e che rimane ai comandi della regione Piemonte.
Questo avviene a tutti i livelli: vigili , capisquadra, capireparto, funzionari e direttivi.
Il risultato che ne deriva è una grave carenza di personale di tutte le qualifiche con punte negative come quella di Alessandria dove, a parte il Comandante, per la parte dirigente è presente un solo funzionario.
Per contro vediamo che la direzione centrale, durante lo stato di agitazione , riesce a distogliere due ulteriori dirigenze provinciali in regione.
Non capiamo se dobbiamo interpretare questo come un segnale di indifferenza che volutamente ci ignora o un segnale di beffa nei nostri confronti.
Le OO.SS. notano inoltre una trasformazione graduale ma continua del Corpo Nazionale volta sempre più ad un impegno verso azioni che, a parere nostro, esulano completamente da quelli che riteniamo i nostri compiti istituzionali che si avvicinano sempre più all’ordine pubblico e alla protezione civile.
In questi giorni Lei viene, immaginiamo, per festeggiare i 150 anni della Repubblica Italiana, nella giornata dedicata ai Vigili del Fuoco e per inaugurare la nuova sala operativa provinciale del comando di Torino.
Ebbene le OO.SS. scriventi tengono a ribadire che si è sentito forte il sentimento di abbandono da parte della dirigenza nazionale nell’organizzazione di tale evento, che ci ha lasciato in balia di noi stessi.
Ma il Vigile del Fuoco pare essere ormai ben addestrato anche a fare le nozze con i fichi secchi e ancora una volta siamo riusciti, grazie alla buona volontà del personale interessato, e a titolo gratuito, ad organizzare ciò che in questi giorni la S.V. è riuscito personalmente a vedere.
Per quanto riguarda la nuova sala operativa provinciale del Comando di Torino, fiore all’occhiello nazionale, banco di prova del nuovo software operativo, vorremmo esprimere un compiacimento per la parte ergonomica, ma sottolineare il fatto che la sperimentazione, purtroppo, sta avvenendo sulle spalle degli operatori di sala che, quotidianamente, lottano per risolvere una serie innumerevole di inconvenienti e difficoltà.
Difficoltà che derivano soprattutto dal nuovo software ministeriale di gestione delle chiamate, che presenta grandi lacune e che nessuno, a parte il comando di Torino, ha voluto sperimentare.
Un software che non consente la gestione neanche di una micro-emergenza figuriamoci di una emergenza vera e propria. Un software per il quale abbiamo chiesto con forza le opportune modifiche in tempi brevissimi o il risultato sarà un cattivo servizio verso la cittadinanza per non dire un pessimo servizio di soccorso.
In definitiva la regione Piemonte sta vivendo una forte carenza di uomini, di mezzi idonei e di accreditamenti nei vari capitoli di spesa, quest’ultimo forse un male comune a tutto al Corpo o meglio a tutta la Nazione.
Ci chiediamo quindi in quale modo, la S.V., intenda espletare il soccorso in queste condizioni.
Noi ormai vediamo andare avanti le cose solo grazie alla grande buona volontà dei Vigili del Fuoco che pazientemente sopportano quotidianamente condizioni di lavoro impraticabili.