TERRORISMO PSICOLOGICO NEI LUOGHI DI LAVORO

“HOMO HOMINI LUPUS”

 

 

 

Lavoratori,

Il mobbing è la distruzione psicologica di una persona per eliminarla, ed è una forma di terrorismo psicologico. Lo scopo è chiaro, ma le motivazioni non altrettanto. un’ampia schiera sostiene l'ipotesi ambientale che, certo, la crisi economica può inasprire. Se si teme di perdere il proprio lavoro o la propria posizione con relativo stipendio, la soluzione più semplice è tentare di prevaricare gli altri. Tanto più se gli altri sono socialmente più fragili.

Il mobbing va smascherato con grande lucidità e quindi affrontato con coraggio, responsabilità e razionalità. La prima mossa vincente di chi subisce il mobbing è il dialogo. Bisogna prendere coscienza della situazione e parlarne con i colleghi e, se possibile, con il gruppo o la persona che esercita i soprusi. Poi con i legali. È un percorso difficile, soprattutto per le persone più deboli. Un percorso che, soprattutto, presuppone l'esistenza, a livello sociale, di un alto grado di civiltà e di una giustizia equa. Parlare di questo gravissimo problema a livello individuale e dibatterne pubblicamente è già tuttavia un primo passo nella giusta direzione.

Il mobbing indica quel comportamento persecutorio che mira a emarginare un lavoratore, ed a farlo sentire un intruso: secondo una definizione tecnica, è l'esercizio frequente e protratto nel tempo di azioni ostili e non etiche con l'obiettivo di umiliare, minacciare e infine cacciare una persona dal posto di lavoro. I medici lo definiscono danno esistenziale, cioè un peggioramento generale delle condizioni di vita, con difficoltà a mantenere i rapporti sociali e lavorativi e, a maggior ragione, a stringerne di nuovi.

Le conseguenze sull’individuo sono di tre tipi: psicopatologiche, psicosomatiche, comportamentali.

Delle prime fanno parte le alterazioni repentine dell'umore, la depressione, gli attacchi di panico, la difficoltà a prendere sonno e gli incubi ricorrenti, tra le seconde si annoverano dolori di stomaco, dermatiti, mal di testa e nevralgie e addirittura il riacutizzarsi di asme sopite da anni. Infine, i disturbi del comportamento: i più frequenti sono l'isolamento sociale, l'aumento nel consumo di alcol, farmaci e tabacco, l'aggressività verso gli altri e verso se stessi, il disordine alimentare (bulimia o anoressia) e i disturbi della sfera sessuale.

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