Telex convocazione sciopero generale contro la guerra

Il testo del telegramma a firma del "sindacalismo di base" inviato in data 11 marzo al presidente del Consiglio dei Ministri e alla Commissi

Roma -

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

On. SILVIO BERLUSCONI

 

AL PRESIDENTE LA COMMISSIONE DI GARANZIA EX LEGGE 146/90

Dott. ANTONIO MARTONE

 

Anticipato via Fax LORO SEDI

 

Oggetto: Convocazione Sciopero generale contro la guerra

 

Le scriventi Confederazioni e Organizzazioni sindacali, avendo già esperito, con esito negativo, il tentativo di conciliazione presso il Ministero del Welfare in data 10 febbraio 2003, proclama lo SCIOPERO GENERALE di tutte le categorie dell’impiego pubblico e privato con le seguenti motivazioni “protestare contro la guerra che l’Amministrazione Bush sta preparando contro le popolazioni dell’Iraq, contro qualsiasi coinvolgimento dell’Italia nelle azioni di guerra, per impedire che venga concesso l’uso di basi militari situate nel territorio italiano a tali fini”.

 

Le scriventi Confederazioni e Organizzazioni sindacali non indicano il giorno dello Sciopero Generale in quanto tale sciopero si realizzerà nei giorni immediatamente successivi all’ avvio delle operazioni belliche; ci si riserva comunque di comunicare immediatamente la data e le modalità dello sciopero non appena e se questo sia possibile.

 

Le scriventi Confederazioni ed Organizzazioni sindacali convocano lo Sciopero Generale ai sensi del comma 7 articolo 2 della Legge 146/90 e seguenti modificazioni in quanto ritengono che la partecipazione diretta decisa dal Governo Italiano alla guerra contro l’Iraq – messa a disposizione di basi militari, autorizzazione al sorvolo del territorio nazionale, partecipazione di piloti italiani ad azioni di sorvolo dello spazio aereo iracheno, messa a disposizione di strutture logistiche, treni, porti aeroporti, per il trasbordo di mezzi bellici e personale militare statunitense ecc. - metta in pericolo l’ordine Costituzionale e che l’evento bellico sia lesivo dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.

 

La partecipazione dell’Italia alla guerra infatti non solo viola l’articolo 11 della Costituzione Italiana (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;…”), ma espone il nostro Paese a ritorsioni internazionali che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori tanto da indurre il Ministero dell’Interno ad istituire i “Comitati di difesa civile”, in cui inserire, ad esempio, i Vigili del Fuoco, presieduti e coordinati dai prefetti, sovraordinati dal Nucleo politico Militare.

 

Sulla scorta di quanto sopra le scriventi Confederazioni ed Organizzazioni promuoveranno anche scioperi che verranno effettuati nei luoghi di lavoro pubblici e privati all’immediata notizia dell’avvio delle operazioni belliche.

 

Nondimeno le scriventi si impegnano a garantire i servizi essenziali necessari alla salvaguardia e alla tutela degli utenti.

 

Milano, 11 marzo 2003

 

CUB COBAS SIN COBAS SLAI COBAS USI

P.G. Tiboni P. Gianpietro L. Muhlbauer A. Milani G. Careri

 

TELEGRAMMA N. 125/EH del 11 marzo 2003