Stagione nuova, emergenza nuova… Problemi VECCHI!
Comunicato Stampa
In Italia ormai dovremmo essere abituati alle molteplici emergenze che si succedono: quando un terremoto catastrofico, quando un'alluvione tremenda, quando una stagione particolarmente arida, che associata ad una assenza di prevenzione e ad altri fenomeni che poco hanno da fare con la natura (leggasi piromania ed affini) creano un nuovo evento di cui "racconteranno i vecchi".
Diciamo questo, perchè come lavoratori VVF stiamo attraversando un momento di criticità che pochi si ricordano: abbiamo gli organici ai minimi storici ed allo stesso tempo, e prospettive di assunzioni sono – zero! - vediamo nel nostro impegno quotidiano un sovrapporsi di enti più o meno dediti al volontariato che sempre più insistentemente si vorrebbero sostituire ai Vigili del Fuoco professionisti, senza un coordinamento che possa pianificare gli interventi ed ottenere un efficacia nello spegnimento – alla rifusa - con il bene placido dei vari governi che si succedono.
Lavoriamo con mezzi vetusti dai chilometraggi assurdi, e con dispositivi di protezione individuale che non ci proteggono come dovrebbero, basta leggere le cronache nazionali che non parlano di altro che degli incendi di questi ultimi tempi, e purtroppo degli infortuni successi al personale VV.F.
Prendiamo ad esempio una realtà medio-piccola come la provincia di Viterbo: con una carenza di qualificati – quel personale che dirige le operazioni di soccorso - che pochi in Italia hanno: (il 100% dei Capi Reparto, ed il 50% dei Capi Squadra), a fronte di un organico che dovrebbe essere di circa 170 unità operative, in realtà ci sono circa 120 pompieri, divisi su quattro turni e per tutta la provincia si traducono in 20 “pompieri “ al giorno - e questo determina un carico di lavoro enorme, che aumenta le probabilità di infortuni in modo esponenziale (vedasi il caso eclatante del collega ustionatosi durante lo spegnimento di un pulman in fiamme), a ciò aggiungiamo che per effetto di una imminente mobilità di capi squadra, a Viterbo ne toglieranno altri 3 che rientreranno nei Comandi di residenza.....di conseguenza il dispositivo di soccorso si abbassa ulteriormente!
I lavoratori ce la mettono tutta dal raddoppio dei turni a lavoro straordinario per dare una risposta soddisfacente alla popolazione, ma questo impegno che noi mettiamo, dovrebbe essere corrisposto dalla politica in termini di assunzioni, riconoscimento di categoria usurante (che non ci accolgono con ogni ignobile scusa ....!) e riconoscimento economico.
Ma soprattutto il paese ha necessità di una riforma generale della Protezione Civile che non sia solo un risparmio di soldi, ma tuteli l’incolumità della popolazione con un Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco perno centrale di coordinamento del soccorso.