Stabilizzazione del precariato

secondo incontro… si migliora il testo ma sono tanti ancora gli esclusi!

 

 

 

 

 

 

 

Roma -

lavoratori,

si è conclusa ieri l’ultima fase riguardante la stabilizzazione del precariato nei Vigili del Fuoco. Dal precedente testo, presentato dal governo durante la riunione, sono state modificati alcuni parametri per andare incontro al personale che da più anni presta la sua attività di discontinuo nel corpo nazionale.

Infatti nel nuovo decreto, che l’amministrazione ritiene possibile approvare durante la pausa estiva, si darà maggior valore agli anni di iscrizione nei quadri del precariato e meno alle giornate di servizio, questo anche per bilanciare quelle situazioni anomale nel paese dove per fattori contingenti è più facile effettuare i turni da discontinuo piuttosto che in altre aree.

Sono stati eliminati i titoli, visto che l’argomento stabilizzazione non è configurabile in un concorso vero è proprio, ma deve bensì dare risposte in termini di occupazione a chi ha prestato servizio da precario in questi anni.

Il sottosegretario ci ha invitato ad accelerare la definizione del decreto, in quanto a parer suo è possibile, entro questo anno, ottenere la stabilizzazione di circa 811 unità (in base a calcoli dettati della finanziaria - 20% del personale in quiescenza), tant’è che ad esclusione della RdB-CUB, tutte le altre organizzazioni rappresentative hanno dato il loro “credito”.

La RdB-CUB, nelle sue dichiarazioni ha evidenziato che è pur vero che il governo ha colto le osservazioni del sindacato per migliorare il testo, tuttavia rimangono molte ombre. Secondo la scrivente è necessario riportare nelle premesse del decreto la definizione delle piante organiche evidenziando in questo modo le carenze d’organico, che oggi si aggirano intorno alle 15.000 unità, giustificabili alla luce degli ultimi fatti, anche luttuosi, negli incendi di questi giorni.

Per quanto riguarda il limite di età alla stabilizzazione rimane fissato a 37 anni, in quanto il tavolo non ha voluto minimamente discutere la questione (anzi qualche sindacato ha pure dichiarato che l’attuale limite è troppo alto!!). Per contro abbiamo sostenuto che i paletti della finanziaria, dietro cui si sono trincerati il governo e l’amministrazione, sono valicabili facilmente con un provvedimento di urgenza, come spesso accade per altri temi. Quindi innalzare l’età per la stabilizzazione precari a 45 anni non sarebbe poi così impossibile, dipende solo dalla volontà politica. Anche per il fatto che oggi i lavoratori italiani subiranno l’innalzamento dell’età pensionabile, pertanto sarebbe stato possibile e nemmeno scandaloso premiare chi ha basato la propria giovinezza sulla speranza d’essere un giorno assunti nel corpo nazionale; oggi questo non è così.

Abbiamo richiesto di prevedere l’aggiornamento della graduatoria, anno per anno, dei tantissimi giovani che in questi anni si sono avvicinati al C.N.VV.F., secondo l’ordine in cui vengono maturati.

A seguito di ciò la RdB-CUB, ha dichiarato la non condivisione delle determinazioni scaturite dal tavolo in quanto non soddisfatta dal testo, che doveva essere più avanzato rispetto a quanto stabilito nella finanziaria sulla stabilizzazione dei precari sia “anziani” sia “giovani”.

Per tali motivi, e considerato l’attacco in generale subito dalla pubblica amministrazione da parte di questo governo, attraverso le “razionalizzazioni”, abbiamo ribadito tutte le nostre perplessità nell’aprire conti di credito a favore di questo governo. Rimaniamo scettici in merito alla possibilità di approvare immediatamente il testo elaborato ed avere per l’anno in corso le paventate assunzioni.

Ci auguriamo solo di essere smentiti alla fine dell’anno; per il momento la RdB-CUB, lavorerà sul piano politico affinché possano essere stabilizzati tutti i precari inseriti nelle liste dei vari comandi provinciali.