Stabilità negli errori in emergenza

Lavoratori,

al secondo tavolo tecnico di ieri riguardo le modifiche al DdL sulla stabilità finanziaria, è stato generalmente confermato quanto emerso nel primo incontro, eccezion fatta per quanto attiene il capitolo precari, dove l’amministrazione ha glissato sulle richieste di chiarimento.

La sorpresa però, è arrivata sul tavolo da parte della direzione centrale per l’emergenza, la quale ha voluto cogliere l’occasione per incontrare le OO.SS. ed informarle sullo stato attuale dell’emergenza in atto Liguria –Toscana.

Tale sorpresa è stata piuttosto evidente per tutti i partecipanti, in particolar modo quando si è fatto notare alla direzione in questione, che l’amministrazione, ai sensi della normativa contrattuale, ha l’obbligo di relazionarsi con le rappresentanze dei lavoratori entro 24 ore (non giorni) dall’inizio dell’emergenza. Ancor più s’è ingrandita quando la miglior risposta è stata di ritenere ciò inutile, poiché le informazioni da fornire non erano ancora così definite e poi la prima fase di un’emergenza è la parte più complessa! Non sarà proprio per quello che tale norma sia stata introdotta in quei termini temporali? Ovviamente sì.

A questo punto abbiamo sentito l’obbligo di informare l’amministrazione che gli istituti contrattuali non sono un qualcosa di soggetto alla libera interpretazione di chi possa arbitrariamente ritenere di poter darne corso o meno, ma anzi proprio perché accordo tra le parti, configurano rigidità nella loro applicazione.

In secondo luogo abbiamo decisamente rifiutato il ruolo di semplici ricettori d’informazioni, poiché è attraverso le corrette relazioni sindacali che si può consentire alla voce dei lavoratori di arrivare con le sue richieste alle orecchie dell’amministrazione. Questo si chiama interagire.

In ogni caso, nulla giustifica questa ormai consolidata inadempienza, riscontrata anche in eventi precedenti sia territoriali sia nazionali. Comunque visto il colpo di fortuna della riunione del tavolo, ci è pervenuta la comunicazione che la prima fase dell’emergenza terminerà il 5 novembre prossimo.

Meno fortunate riteniamo possano essere le vicende dei lavoratori del Corpo se le cose rimarranno nei termini intravisti, ovvero, ad es. che è inevitabile spendere soldi di riparazione su mezzi appena acquistati, né eludibile che i soldi si consumino facendo il giro delle Sette Amministrazioni per approdare in quella di destinazione, per non parlare delle merci in genere, che quando acquistate dallo Stato, seppur in quantità industriali, costano sempre molto di più del prezzo di mercato.

Dopo venerdì, data in cui dovrebbe essere approvato il DdL ed una parte di modifiche, si potrebbe aprire una nuova fase, quella delle modifiche al D.L. 217. meglio tardi che mai?

Qualche dubbio legittimamente affiora, visto l’addensarsi delle nubi nere della crisi all’orizzonte, sarà opportuno valutare bene il da farsi, per evitare di spendere utili energie per riparare il tetto mentre l’intera città è spazzata via dal fango. Di certo sarà sempre meglio affrontare il tema nella sua interezza, piuttosto che a pezzettini, utili soltanto alle esigenze dell’amministrazione.