SOMMOZZATORI AL CORSO ATP!!! FORSE NON SANNO NUOTARE???

OBBIETTIVO DEL COMANDANTE

Brindisi -

La situazione economica è drammatica, i contratti sono bloccati da anni, il riordino sta mietendo le sue vittime, ma a tenere alto l’umore della truppa ci pensano degli spensierati dirigenti i quali con le loro goliardiche trovate alleviano le pene dei lavoratori, una sorta di clown-terapia. Evidentemente, era proprio questo l’obbiettivo del comandante di Brindisi, il quale, nell’individuare i partecipanti ad un corso di formazione professionale ha escluso due sommozzatori, perchè non in possesso del corso di base ATP.

Il Dirigente del Comando di Brindisi. avvalendosi di un regolamento provinciale che impone il possesso dei corsi di base (SAF 1A, TPSS ed ATP) per l’accesso a tutte le tipologie di corsi successivi, ha escluso due sommozzatori, i quali negli anni, mai avevano pensato di essere tenuti a partecipare a tale corso, ne tanto meno l’amministrazione era mai arrivata neanche a pensare di proporlo. A dire il vero qualcuno deve aver pure provato a illuminare la dirigenza e lo staff della formazione, ma evidentemente davanti a un dilemma di tale portata, il dirigente con svariati decenni di “esperienza”, ma completamente allo scuro di quelle che sono le caratteristiche di un sommozzatore dei Vigili del fuoco, non se l’è sentita di dare una risposta immediata e quindi ha optato per “l’aiuto da casa”: ha posto il quesito al Ministero, ma ovviamente nel frattempo i corsi già avviati e terminati.

Beh proviamo noi per un attimo ad essere seri: per diventare sommozzatore ci vuole un corso di sei mesi durante il quale si alternano tutti gli scenari inerenti il settore acqua (piscina, mare, lago e fiume), si viene addestrati a compiere soccorsi saltando da un elicottero per poi essere recuperati, in mare anche in cattive condizioni, in corsi d’acqua a carattere torrentizio e acque bianche e in scenari alluvionali, si viene addestrati a compiere interventi a 50 metri di profondità, interventi in relitti ed in ambienti ipogei, e tutto questo bagaglio viene quotidianamente mantenuto grazie al regolare e costante addestramento imposto dal Manuale Operativo Sommozzatori e grazie all’ordinaria attività di soccorso. Ora, anche soltanto, avere il dubbio che la figura sopra descritta non abbia la capacità pratica ed anche “giuridica” di lanciare un salvagente anulare e di galleggiare come una boa utilizzando un idrocostume, ha dell’indecente, e purtroppo dobbiamo dire che a noi non ci ha fatto ridere per niente …