SOLIDARIETA' ALLA SQUADRA 17 A DI CIVITAVECCHIA RIMASTA INTOSSICATA DA ESALAZIONI DURANTE IL RECUPERO DI UNA PERSONA ALL'INTERNO DI UNA CISTERNA

COMUNICATO STAMPA

Roma -

USB Vigili del Fuoco di Roma vuole esprime la propria solidarietà e vicinanza ai colleghi rimasti infortunati durante un intervento di recupero di un uomo rimasto esamine all’interno di una cisterna durante dei lavori di impermeabilizzazione.

Ancora una volta USB vuole denunciare, se mai ce ne fosse bisogno, all’opinione pubblica e alla politica quanto sia pericoloso il mestiere di vigile del fuoco. Una categoria che, secondo il presidente dell’INPS Boeri, è “privilegiata” poiché (ancora per poco) può andare in pensione a 57 anni. E’ anche un “privilegio” che questo lavoro non venga riconoscimento atipico e particolarmente usurante, anche se ogni giorno come lavoratori rischiamo la nostra vita per portare soccorso alla popolazione nelle situazioni più disparate? Nonostante la preparazione, l’esperienza e le protezioni messe in atto, come è successo ai colleghi di Civitavecchia, il pericolo e sempre in agguato! “Mai nessun governo ha avuto un occhio di riguardo nei nostri confronti: solo riforme inutili, qualche medaglia, pacche sulle spalle e tante vaghe promesse; dichiara Giorgio Gibbone del coordinamento provinciale USB Vigili del Fuoco di Roma”.

In una sede come quella di Civitavecchia, prosegue Gibbone, che copre un territorio molto vasto e pieno di situazione ad alto rischio (Porto, depositi costieri, Centro chimico militare di Santa Lucia, centrale a carbone, autostrada, ferrovia, ospedale, ecc.) il soccorso dovrebbe essere coperto da tredici operatori a turno che si alternano ogni 12 ore, che però scendono a nove togliendo il personale in ferie e in recupero; se poi un’altra unità si ammala/infortuna o viene inviata di “rimpiazzo” nelle sedi limitrofe, ecco che una città che dista 70 chilometri da Roma può contare (se va bene) solo su di una autopompa serbatoi e un’autoscala. Non va dimenticato, aggiunge Gibbone, che spesso la squadra di Civitavecchia copre anche parte della provincia di Viterbo (Tarquinia) poiché, eccetto il periodo estivo e comunque solo di giorno, non ha un presidio fisso dei vigili del fuoco come più volte chiesto da USB. Il Riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che sta portando avanti il Dipartimento, e avallato da tutti i sindacati di categoria eccetto USB, apporterà ulteriori tagli al soccorso alla cittadinanza; tagli che non risparmieranno neanche i presidi antincendio all’interno dei porto italiani, con la progressiva dismissione delle unità navali di tipo grande e un ridimensionamento degli organici.

Anche il porto di Civitavecchia, prosegue Gibbone, non rimarrà indenne da questi colpi di scure, e vedrà una riduzione del personale specialista nautico. Inoltre, sempre a causa del riordino e dei tagli impressionanti ai fondi stanziati per il mantenimento dell’operatività delle unità navali (manutenzioni, gasolio, ecc.), rischia il disarmo anche la motonave in dotazione al locale distaccamento portuale; imbarcazione che per la sue caratteristiche tecniche garantisce un’ adeguata capacità antincendio e di sicurezza.

Chiediamo, conclude Gibbone, che il comando di Roma si faccia portavoce presso i vertici del Corpo perché adegui l’organico ed i mezzi di soccorso del distaccamento di Civitavecchia, anche in vista dell’imminente Giubileo che farà transitare milioni di passeggeri dallo scalo laziale; e che eviti di sguarnire questa sede per coprirne altre che comunque sono molto più vicine alla Capitale e che quindi possono contare su rinforzi in tempi più brevi.