Social Forum il giorno dopo
Valutazioni di carattere generale e di categoria espresse dal coordinamento provinciale RdB dei vigili del fuoco all'indomani di quello che si è v
Il Social Forum Europeo si è concluso, il popolo che fù di Seattle ha dimostrato di avere fatto molta strada verso una coscienza sociale nuova, una sorta di Rinascimento dei giorni nostri dove si mette l’essere umano al centro dell’ universo sociale e non il profitto, come invece succede nelle dinamiche liberiste.
Abbiamo girato il Social Forum in lungo ed in largo, partecipato ai lavori che lo hanno caratterizzato, siamo stati nel comitato promotore: abbiamo vinto una grossa scommessa, quella di aver creduto nelle donne e negli uomini che aderiscono a questo movimento nato dal basso, dalle istanze sociali, dalla necessità della gente di autorappresentarsi visto che gli organismi deputati a ciò si sono devoluti nel tempo sempre più alle logiche dell’interesse e del profitto, dimenticandosi di chi avrebbero invece dovuto tutelare.
Abbiamo vinto questa scommessa,tutto si è svolto nel migliore dei modi, nonostante i tentativi posti in essere da chi questo movimento osteggia, di instaurare un clima provocatorio di paura e tensione.
Quello che abbiamo fatto durante i lavori del Forum Europeo è stato oggetto di precedenti comunicati, quello attuale vuole essere un documento di valutazione politica :
C’è chi del Movimento fa parte da sempre e parlava di attacco neoliberista al lavoro in tempi non sospetti: Noi siamo nati dalla volontà di rilanciare con forza l’ideologia sociale nel mondo del lavoro, quando il sindacalismo “tradizionale” scendeva ai compromessi della “concertazione” ovvero decidere insieme al“padrone” invece che creare un rapporto di conflitto dal quale arrivare ad un compromesso equo basato sull’ equilibrio degli interessi:
noi crediamo che nessuno si possa arrogare il diritto di scegliere per il lavoratore.
Riportare sempre le decisioni all’assemblea per le dovute valutazioni e ratifiche, questo è il dettame sindacale originale dimenticato da chi “concerta” Cgil Cisl Uil.
In questo senso dobbiamo leggere le partecipazioni dei sindacalisti e dei politici al Forum Sociale: un milione di persone sono troppe, rappresentano una istanza impossibile da nullificare, il politico sa che se vuole restare sulla cresta dell’onda deve cavalcare le istanze che non può ignorare.
In questo senso abbiamo visto l’adesione successiva di istituzioni sindacali nazionali (che peraltro hanno lavorato molto per guadagnarci in visibilità), abbiamo visto politici piovere a Firenze quasi si trattasse di un temporale e mescolarsi alla folla, ben felici di farsi intervistare sfruttando l’ ambientazione data dalla gente della pace e del diritto.
Sempre in questo senso è significativa la totale assenza di cisl ed uil, evidentemente non interessate oramai più a connotarsi di quella istanza Sociale di cui il Forum era promotore.
Crediamo che il lavoratore debba fare i conti con questa rumorosa assenza, anche solo per convenienza ma abbiamo sentito tutti esprimersi o prendere parte a questo avvenimento unico nel panorama del vivere civile. Anche le forze di destra che lo avevano avversato né hanno poi dovuto parlare in termini positivi.
La cisl e la uil sono passate sopra alla cosa semplicemente ignorandola, colpevoli di essere superbiosamente arroganti: pensano di non doversi loro confrontare con chi in realtà dovrebbe essere l’ unico riferimento sindacale: il cittadino!!! Il lavoratore!!!.
Abbiamo visto uniti sotto l’egida umanistica i Cattolici, addirittura le suore ed i circoli anarchici,
le bandiere dell’ “azione Cattolica”, delle Acli e quelle che con l’ immagine del Che, dimostrazione palese che la situazione attuale è talmente grave da compattare istanze profondamente diverse in un solo grido: - Uniti per salvare questo povero mondo dall’attacco del “male”-, male che poi assume nomi diversi a seconda delle bandiere: ma anche il Papa ha usato le parole “Spettro Neoliberista”.
Questa ultima considerazione è ancora più significativa al fine di valutare come la Cisl abbia, nel suo incedere, travolto anche quella ideologia che da sempre teneva come riferimento, hanno abbandonato anche la parvenza di perseguire obbiettivi simili a quelli della Chiesa Cattolica.
Chi scrive non è un credente, ma se lo fosse dovrebbe rivedere le proprie opinioni su coloro che lo rappresentano nel mondo del lavoro.
In ultimo un monito ai lavoratori, chi persegue questa politica sindacale arrogante, dispregiativa delle istanze sociali, oramai totalmente avulsa dalla ideologia da cui traeva origine, ebbene, questi e proprio questi, vuole portare il Corpo Nazionale nel comparto difesa e sicurezza, lavoratori pensateci bene.