SINDACATO O COMITATO ?

Nazionale -

Lavoratori,

 

l’attacco alle nostre condizioni di lavoro si configura spesso attraverso mistificazioni e produzione di falsità. Uno dei sistemi più in voga è quello di cambiare significato alle parole che esprimono un dato concetto, il quale, tanto più è importante tanto più è oggetto di affronto. I mezzi di comunicazione di massa per chi li detiene ne sono il miglior viatico. Non da poco tempo vediamo una serie di concetti, in assoluto negativi, che vengono associati all’accezione sindacale.  Abbiamo quindi sentito casta, conservatore, ostacolo allo sviluppo, bastion contrario, nostalgico, legato al passato, ecc… fino a sindacalisti benestanti. Ma il sindacato è una cosa seria. È la difesa degli interessi economici immediati dei lavoratori, non altro.

 

Come in molti contesti, anche in questo l’opportunismo si lancia all’inseguimento di redditizie speculazioni. Accredita la leva antisindacale, ne spalleggia i promotori. Sposando la mistificazione in premessa, fonda solitamente, un comitato. Nel comitato vige il culto della persona del capo, a lui è da tutti affidata la restaurazione delle sorti, è lui che si spertica ad ogni incontro istituzionale per fotografarsi sorridente con il pezzo grosso di turno, è coscientemente felice di immortalare la sua vicinanza con la controparte (?), serve ad accreditarlo con questa e tra i suoi accoliti… servisse qualcosa… le  “conoscenze” ci sono, e quante! Nel comitato l’aspetto ondivago, come contestare un provvedimento per poi attribuirsene la paternità della conquista, permette di accollarsi ogni vittoria, ciò che un giorno è elemosina giorni dopo è un trionfo. Allo stesso modo dimostra abilità nel trasformare gli obblighi dell’amministrazione in quelli dei lavoratori, come nel caso della fruizione  della mensa, sfruttando la leva del bisogno di sentirsi importanti attraverso quanto contenuto nell’immaginario collettivo riguardo alla professione VF (obbligo a mangiare = professione importante), ma se fa schifo? Subentra un altro connotato, il reclamo, perché rivendicare è troppo sindacale, l’importante è mantenere il filo conduttore corporativo della “cosa unica, lavoratori appendice dell’amministrazione, per questo, a dimostrazione, il “titolo” con cui si firma il comitato è la qualifica professionale. Uno degli scopi del doppio gioco è fin troppo chiaro, sollevando forsennatamente l’aspetto della mancata equiparazione ad altri corpi si evidenzia contemporaneamente l’inferiorità (irreale) dei lavoratori del Corpo, un sistema per generare frustrazione ma nella speranza quotidiana, inoltre si accetta incondizionatamente che un lavoratore VF può al massimo aspirare al pari nonostante la mole di caratteristiche rivendicabili contrattualmente.

Ogni governo vorrebbe “antagonisti” in coda per fare foto ricordo.

 

Tu che cosa vuoi?