SINDACALISTA USB PRIMA TRASFERITO POI RICOLLOCATO NELLA SUA SEDE DI LAVORO

Milano -

Lavoratori,

in seguito ad un accordo che risale alla fine del mese di settembre, in questi giorni un dirigente sindacale USB VVF del Comando di Milano, è stato ricollocato presso la sede originaria di appartenenza.

La vicenda, iniziata a fine 2013, ha visto il sindacalista in questione trasferito d’ufficio e senza alcuna autorizzazione della propria organizzazione sindacale, dalla sede dove svolgeva normalmente servizio ed attività sindacale da anni, presso quella aeroportuale di Linate. Tutto ciò col pretesto del contestuale passaggio alla qualifica superiore.

Ritenuto tale trasferimento illegittimo, come USB, abbiamo presentato ricorso presso il Tribunale del Lavoro di Milano, per la violazione di quanto previsto dall'art. 28 della legge 300/70, meglio nota come “STATUTO DEI LAVORATORI”.

Dopo un paio di incontri, forse accortosi dell’inconsistenza delle proprie tesi, o per non incorrere in una sentenza avversa, il Comando VVF di Milano alla fine ha sottoscritto l’accordo per il reintegro del Dirigente Sindacale, confermando e dando seguito quindi alle motivazioni addotte dai ricorrenti.

A dir la verità si sarebbero potuti evitare avvocati, giudice e tribunale, se solo fosse prevalso il buon senso e le normali relazioni sindacali.

Ma tant’è che sempre più spesso c’è da fare i conti con l’inesauribile arroganza e saccenza dei Dirigenti pubblici.

Singolare, poi, un episodio accaduto il giorno della prima udienza in Tribunale, che ha visto il Comando VVF, di sua iniziativa, convocare i propri testimoni, anche se non richiesti dal Giudice.

L’episodio, che si sarebbe potuto derubricare come semplice ignoranza delle procedure processuali, ha invece svelato un particolare insolito: uno dei testimoni infatti, era (e lo è tuttora) un dirigente sindacale confederale che, in una causa sindacato/amministrazione, ha pensato bene di prestarsi volentieri come supporter dell’amministrazione, a danno di un altro sindacalista.

Peccato che, come anzidetto, i suoi “servigi” siano serviti a nulla, in quanto il Giudice del lavoro non ha ritenuto nemmeno di ascoltarlo.

Quindi servile con l’amministrazione, quanto inutile alla “causa” del padrone!

Che volete farci, così va il mondo del lavoro, almeno quello dei Vigili del Fuoco.