Si riapre la discussione sui decreti per la trasformazione del rapporto di lavoro giorno 8 settembre

Il cartello delle OO.SS maggiormente rappresentative chiedono una audizione ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari della Camera e del Senato

Roma -

Sempre con i soldi dei lavoratori l'amministrazione ed il governo si apprestano ad approntare il nuovo ordinamento professionale - i lavoratori V.F. devono sapere che le altre riforme degli altri corpi delo stato sono state fatte con i soldi e non con le chiacchere!

La RdB ed il cartello delle OO.SS maggiormente rappresentative chiedono una audizione ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari della Camera e del Senato.

 

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Roma 6 settembre 2005

 

Ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari della Camera e del Senato Affari Costituzionali e Bilancio

 

Ai Capigruppo delle Commissioni Parlamentari della Camera e del Senato Affari Costituzionali e Bilancio

 

Ai Componenti delle Commissioni Parlamentari della Camera e del Senato Affari costituzionali e Bilancio

 

E p.c.: Ai Presidenti dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato

 

 

Oggetto: Schema preliminare atto del Governo n. 526 concernente l’ordinamento del personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco – Richiesta di audizione.

 

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il 25 luglio u.s., di uno schema preliminare di decreto legislativo concernente l’ordinamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, si intende definire la trasformazione del rapporto di lavoro da un regime privato ad uno pubblico.

 

In relazione a quanto sopra e considerato l’impatto dell’eventuale approvazione di tale decreto sui lavoratori e sulle lavoratrici del Corpo, le scriventi OO.SS. chiedono di poter illustrare le proprie valutazioni politiche, affinché si possa rideterminare un utile confronto, su una tematica così complessa e rilevante e, comunque, prima del dovuto parere da parte di codeste Commissioni.

 

La legge 252/2004 di riforma del rapporto di lavoro disattende, purtroppo, qualsiasi riconoscimento professionale ed economico ai lavoratori ed alle lavoratrici del Corpo nazionale, pertanto, la quasi totalità delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative ha già indetto due scioperi nazionali di categoria (1 e 26 luglio) per riaprire un confronto, sullo schema di decreto legislativo, interrotto unilateralmente, prima dal Capo Dipartimento e, successivamente, anche dal Sottosegretario all’Interno, On. Balocchi.

 

Il provvedimento in parola, tra l’altro, interviene sui livelli retributivi e sull’ordinamento professionale, annullando, di fatto, norme avanzate e significative dei Contratti attualmente in vigore e riducendo fortemente gli spazi negoziali del Sindacato, incluse le modalità di accertamento della rappresentatività sindacale prevista nel pubblico impiego.

 

Particolarmente grave è stato l’utilizzo improprio, che l’Amministrazione ha fatto, delle risorse del Fondo Unico di Amministrazione – 7 milioni, circa, di euro per il 2004 ed altrettanti per il 2005, citati nell’articolo 172 del suddetto decreto – destinate a finanziare la legge di riforma, nonostante le stesse fossero già state acquisite nei contratti vigenti e dovessero servire, invece, per incrementare il salario accessorio, le progressioni economiche orizzontali e i passaggi verticali.

 

Il testo all’esame di codeste Commissioni parlamentari, inoltre, contrasta anche con le affermazioni fatte dal Governo, in sede di approvazione della legge 252, sulla volontà di traslare all’interno del comparto di diritto pubblico elementi rilevanti del decreto legislativo 165/2001, soprattutto per gli alti valori di democrazia e partecipazione sindacale in esso contenuti, in particolare negli articoli 42 e 43.

 

In conclusione, si invitano codeste Commissioni a considerare la massiccia partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici agli scioperi del 1° e del 26 luglio uu.ss., nonché al presidio, sempre il 26 luglio scorso, in Piazza Montecitorio – una mobilitazione che le scriventi sono pronte a replicare, stavolta con una grande manifestazione nazionale di Vigili del Fuoco, ancora davanti al Parlamento – quale elemento imprescindibile per convincere il Governo ed il Ministro dell’Interno ad un atto di responsabilità, ovvero, il ritiro del decreto in parola e la ripresa del negoziato su un riforma che, oltre a non produrre benefici sul servizio e sugli operatori, sta determinando un elevato ed insopportabile tasso di conflittualità e di disagio anche tra tutti i lavoratori e le lavoratrici del Corpo.

 

Distinti saluti.

FP-CGIL VVF UIL PA VVF RDB PI VVF CSA Aziende VVF DIV-DIRSTAT