SHHH… LA DIRIGENZA "AEREA" È COSA NOSTRA!
Lavoratori,
il Decreto interministeriale del 12 gennaio 2018 sul servizio AIB sta iniziando a svelarsi nel suo significato più intimo.
Se ricordate, abbiamo più volte trattato la questione normativa dell’AIB, come in un nostro recente comunicato in cui abbiamo assistito alla comparsa e scomparsa della parolina AIB a seconda delle necessità, proprio relativamente al decreto sopra citato.
Un Decreto scritto in modo che pare volutamente ambiguo già nell’art. 1 dove, al comma 2 non vengono per nulla spiegate le declaratorie di mestiere degli aeronaviganti AIB.
Come naturale conseguenza della definizione delle nuove funzioni, con Decreto ministeriale in data 08 maggio 2018, si è provveduto alla relativa dirigenza.
Trattandosi di un provvedimento governativo dalle caratteristiche onerose, ovvero con aggravio di spesa e quindi in palese contrasto della ratio con la quale è stata accoppata la Forestale, attualmente si dovrebbe trovare presso l’Ufficio Centrale del Bilancio del nostro ministero, fatto salvo che non sia già giunto in Corte dei conti per la “bollinatura”, ovvero per il visto di congruità.
Stupisce, però la fretta è il silenzio col quale è stata trattata tutta la vicenda, perché mentre si creano 8 posti da primo dirigente e 2 da dirigente superiore per le strutture di terra, nulla è previsto per gli aeronaviganti. Sembra quasi che al sesto piano del civico 5 di via Cavour, qualcuno abbia detto “SHHH… da questo momento gli elicotteri dell’accoppata Forestale è cosa nostra!”
Come, cosa nostra???
Decisamente insolita come espressione da usarsi all’interno dello Stato.
Perdonateci il gioco di parole forse anche forte, ma le modalità lasciano intendere un profondo silenzio, privato anche di un vero plurimo confronto sindacale.
Infatti, il confronto sembra sia avvenuto solo con una organizzazione sindacale che è rappresentativa della dirigenza del CNVVF, come rilevabile dalle varie note di convocazione prodotte dall’Ufficio III – Relazioni sindacali.
Non dimentichiamo che vi sono dirigenti iscritti anche alle altre OO.SS.
Ad ogni modo, ritornando al Decreto ministeriale di questi giorni, dopo i tanti “visto…” e “visti…” della prima pagina, salta all’attenzione la seconda pagina che riportiamo in stralcio.
“ATTESO che (…omissis…) l’istituzione di nuovi posti di funzione per il servizio antincendio boschivo, con incremento di due posti da dirigente superiore e di otto posti da primo dirigente (omissis…) a seguito del trasferimento di ulteriori 16 mezzi aerei del Corpo forestale dello Stato con il relativo personale aeronavigante (omissis…)”;
“RAVVISATA, (omissis…) compresi i dirigenti del ruolo speciale antincendio boschivo (omissis…)”.
Dopo tutte queste belle parole, e considerato che la pianta organica del Centro Operativo Aereo del Corpo forestale dello Stato prevedeva anche le figure dirigenziali di pilota o tecnico, non si capisce il motivo per il quale sia sfuggito prevederli anche in questo decreto.
Non solo, il Decreto de quo, con la nomina a dirigente di funzionari piloti e specialisti, priva questa amministrazione della professionalità acquisita nei 40 anni di volo di coloro che saranno promossi.
120.000 ore volate senza mai alcun sacrificio di vita umana e con soli 5 incivolo, la dice lunga, e senza polemica alcuna su chi è più o meno bravo, sul peso che gli aeronaviganti del Corpo forestale dello Stato hanno sempre dato al fattore umano e alla Sicurezza volo.
Embè, che comportazione è questa? Direbbe il famoso comico pugliese Checco Zalone. Fin quando fa comodo, si usano i numeri della Forestale, ma poi quando è il momento di riconoscere i meriti professionali di alcune figure, i Forestali non so’ bbboni per certi incarichi e lasciamo l’intera compagine senza un punto e una struttura di riferimento?
Si vuol ancora una volta ricordare che, nel momento in cui furono stilati gli elenchi del personale da assegnare alle varie amministrazioni, tutti i funzionari aeronaviganti venivano assegnati a questa amministrazione, e la chiave di lettura univoca la offrì proprio il Parere del Consiglio di Stato n. 2112 in data 14/10/2016 con la risposta al quesito numero 3., ovvero (…omissis) “A ciò deve aggiungersi che il conseguimento di specializzazioni, se acquisite a spese dell’Amministrazione, legittima quest’ultima ad assegnare prioritariamente il dipendente in impieghi, che prevedono l’esercizio dell’abilitazione specialistica posseduta, con il corrispondente obbligo per l’interessato di adempiere alla specializzazione sino a quando consentitogli dall’idoneità psicofisica”.
Il decreto così levantinamente partorito, difatti sperpera tutte le risorse che lo Stato ha investito sulla formazione di tali figure professionali, nel momento in cui, d’emblée, destina costoro ad un incarico diverso da quello per cui sono stati formati.
Che dietro tutta questa manovra ci sia una possibile bramosia di potere di qualcuno?
Potrebbero esserci sempre le solite iniziali che stiamo notando da qualche tempo?
Semplice soddisfacimento del proprio ego, oppure c’è dell’altro?
Certamente non ci è dato saperlo con certezza ma, notando che ultimamente queste iniziali sono onnipresenti in molti documenti di rilievo, il sospetto nasce spontaneo.