SERVIZIO TAS

Bologna -

 

Al Direttore Regionale dell’Emilia Romagna

Ing. Roberto Lupica

 

e.p.c. al Comandante Provinciale di Bologna

ing. Michele De Vincensis

 

e.p.c. al Comandante Provinciale di Modena

ing. Marisa Cesario

 


Servizio TAS

Siamo di nuovo a scrivere per denunciare delle problematiche inerenti il settore TAS e la sua organizzazione nell’ambito del soccorso. Il giorno 4 c.m., è avvenuto un incidente stradale, per fortuna senza gravi conseguenze per il nostro collega coinvolto nel sinistro. Eventi come questo impongono delle riflessioni, non vogliamo speculare per fini polemici, ma ci preme la sicurezza di ogni lavoratore, magari contribuendo al miglioramento di un servizio importante come quello TAS. Avevamo già messo in guardia sui rischi di turni troppo prolungati, non ultima la lettera inviata sia al dirigente regionale, che a quello provinciale di Modena, il giorno 21 novembre, in occasione di un intervento avvenuto nella provincia modenese, nello specifico “Pievepelago”, nella quale segnalavamo tra le altre: “ritardi nell’avvicendamento delle squadre, dove il personale smontante dal turno di notte, peraltro passata all'agghiaccio all'interno dell'UCL, aveva il cambio dopo le 12.00 del giorno successivo, a questo si deve aggiungere il viaggio di ritorno alle varie sedi, viaggio in strade di montagna fatto con un livello di stanchezza elevato”. Siamo purtroppo rimasti inascoltati, l’amministrazione non ha messo in atto alcun sistema di tutela, l’incidente del 4 gennaio avviene dopo un’intera notte di lavoro all’UCL e una ripartenza in solitaria del TAS2 alla volta di San Felice (circa 70 km dal luogo dell’intervento), con 14 ore di lavoro alle spalle e oltre 24 ore di veglia. Non è un fatto isolato, se così fosse potremmo anche derubricare il caso come eccezionale e andare avanti, invece la carenza di figure TAS2 sul territorio regionale, la mal distribuzione dei numeri sia sui comandi provinciale, che nei turni, unita all’aumento esponenziale di richieste di invio in missione dei TAS2, pone l’urgenza di come riorganizzare il sistema di chiamata e utilizzo degli stessi. Premessa la necessità impellente di promuovere corsi TAS2 regionali, nella speranza anche di veder arrivare nuovi istruttori, bisogna ripensare alla necessità reale di avere i TAS2 in ricerca notturna, considerando che le zone battute di notte non sono comunque da considerare bonificate e che la notte si attuano tecniche più passive che attive di ricerca, inoltre pretendere la presenza continua di figure che anche se importanti non sono certo indispensabili, anche quando non ci sono i numeri per permetterlo, può mettere a repentaglio l’incolumità dei lavoratori e lede la qualità di vita degli stessi. Quindi la figura dei TAS2 nella ricerca persona, almeno in questa fase, dovrebbe essere vincolata in orari alba/tramonto, fatto questo che eviterebbe prolungamenti di orario eccessivi. Fino a quando non ci sarà un numero di TAS2 congruo che permetta cambi più frequenti, non si dovrà più attivarli nei turni notturni, questa la nostra richiesta. Inoltre il TAS2 spesso parte da solo, perché l’altro magari parte da altra provincia, pensare ad un affiancamento di un TAS1, che poi sarà utile nello scenario di ricerca,  al fine di garantire un eventuale cambio di guida o comunque un affiancamento che aumenta la sicurezza in strada. Infine riteniamo fondamentale, proposta già fatta dallo scrivente al funzionario responsabile operativo regionale: avviare una rotazione dei TAS2 di tutta la regione (basterebbe un turno al mese per ogni TAS2) in direzione, così da garantire sempre una partenza regionale, che sostituirebbe quella provinciale, creando un percorso virtuoso finalizzato ad implementare la formazione di ogni TAS2, con la possibilità di scambiare esperienze e di farne di nuove, creando un clima di collaborazione tra comandi.  Da non sottovalutare poi che così facendo, non si graverà sugli organici dei singoli comandi e soprattutto non si graverà sui singoli lavoratori. Se davvero l’amministrazione vuole investire in un servizio TAS professionale e composto da professionisti è indispensabile intervenire sul livello di formazione, quindi sulla mancanza di standardizzazione, sui mezzi, come auto dedicate per il servizio TAS, ma soprattutto, posta la premessa che il TAS2 non è l’uomo dell’UCL, delle unità di comando avanzato adeguate e funzionanti, c’è poi la necessità di avere programmi con licenza, più PC, più radio portatili. Queste alcune delle problematiche principali.

Non siamo certo noi a proporlo come USB, ma se vogliamo porci come soggetti che coordinano nell’ambito della ricerca persona, dobbiamo dare al cittadino la risposta che merita in termini di professionalità, oggi il livello è inferiore di quello che dovremmo e potremmo  dare, non certo per responsabilità dei lavoratori, che anzi con impegno e passione, a stipendio invariato, si sono accollati un onere in più. Chiediamo con la presente, un incontro a breve per discutere di questo tema.

Distinti Saluti

 

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