Servizio antincendio portuale di Palermo

Palermo -

Al Sottosegretario di Stato agli Interni

Sen. Nitto Francesco PALMA

 

Al Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco

Pref. Francesco Paolo TRONCA

 

Al Vice Capo Dipartimento Vicario del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco

Ing. Antonio GAMBARDELLA

 

Al Direttore Centrale per le Risorse Umane

Dott. Carla CINCARILLI

 

Al Direttore Centrale per l'Emergenza ed il Soccorso Tecnico Urgente

Ing. Sergio BASTI

 

Al Dirigente Centrale Area IV soccorso nautico

Ing. Emanuele FRANCULLI

 

 

 

Palermo, 11 marzo 2010

 

 

Questa O.S. desidera porre alla Vs. attenzione lo stato di inefficienza in cui versa il servizio antincendio portuale di Palermo. Ciò è causato dalla scarsa dotazione di mezzi nautici del distaccamento porto dotato di una sola imbarcazione in servizio attivo della serie “RAFF” (Rescue And Fire Fighting), rimasta fuori servizio per più di un mese e rientrata in servizio da pochi giorni dopo una grave avaria ad uno dei motori di propulsione e, a detta del personale di coperta, nonostante omologata di categoria “A”, non rende sicura la navigazione già con mare poco mosso in quanto di difficile governo (scarsa stabilità di rotta, rollio e beccheggio eccessivi, difficile controllo alle basse andature).

Essendo il distaccamento dotato di una sola imbarcazione destinata all’estinzione incendi ed al S.A.R. (Search And Rescue), ogni avaria e/o intervento di manutenzione straordinaria della stessa precludono ogni attività di servizio tecnico urgente in mare. Già negli anni passati il personale si è trovato nelle medesime condizioni di inefficienza e, in particolare, nel 2005 quando nel disastro dell’ATR della “Tunintair”, precipitato al largo di Punta Raisi in cui persero la vita numerosi passeggeri, l’organico si trovò nell’impossibilità di intervenire con natanti propri imbarcandosi, quando già le operazioni di soccorso erano in atto, su motovedette della Guardia Costiera dopo ripetute richieste del personale vigilfuoco al suddetto Ente.

Le SS.LL. certamente conosceranno la tipologia dei porti di pertinenza di questo Comando, sia mercantili che turistici, le numerose imbarcazioni e motonavi che transitano in questo mare, le attività industriali costiere presenti e le relative merci pericolose trattate (per es. nel golfo di Palermo vi sono acque interdette alla navigazione per la presenza di terminal dove le petroliere si ancorano e scaricano combustibili per i depositi Esso ed Agip; terminal per lo scarico di combustibili presso la centrale Enel di Termini Imerese).

 

Questa O.S. è a conoscenza che si era concretizzata l’ipotesi dell’assegnazione di una motonave della serie “M” che risponderebbe alle esigenze di questo Comando, che è anche sede di sommozzatori, i quali spesso operano congiuntamente agli specialisti nautici. Questa assegnazione, è il caso di dire, sembra si sia arenata per motivi che non è dato sapere. Pertanto si rinnova la richiesta dell’assegnazione sopra citata al fine di rendere efficace il servizio nautico di Palermo onde poter rispondere in maniera tempestiva e professionale alle istanze di soccorso in mare, senza mendicare “passaggi” ad altri Corpi dello Stato, conferendo così la giusta dignità al personale nautico

 

 

Vigilfuoco, nell’obiettivo primario di salvaguardare la vita umana in mare, evitando di aspettare il verificarsi di disastri per porre rimedi tardivi.

 

 

Si evidenzia che in Sicilia esiste un annoso ed acuto problema che riguarda il personale specialista nautico , che da decenni continua a fare il pendolare dalla città di residenza al Comando di appartenenza. Possiamo affermare che solo in Sicilia si verifica un’anomalia cosi grave. Ci sono colleghi con tredici anni di servizio che ancora aspettano di rientrare nella propria città. Questo perché non si espletano i corsi di specializzazione per comandanti di unità navali e motoristi che consentirebbero un turn-over.

 

Ad oggi il Comando di Palermo è carente di 10 unità: 4 vigili 4 capi squadra e 2 capi reparto. Questi posti potrebbero colmarsi con il personale palermitano che continua a girovagare ramingo nei vari Comandi della Sicilia.

 

Si rileva, ancora, l’annoso problema del vestiario assolutamente non adeguato per operare in ambiente marino (stivali antinfortunistici e divisa che ostacolano i movimenti e che diventerebbero potenzialmente letali in caso di caduta in mare, colore della divisa che assorbe l’intera gamma dei raggi solari, nessuna protezione dal sole per gli occhi).

 

Infine si coglie l’occasione per ricordare alle SS.LL. che l’indennità di specializzazione che ammonta a “ben” 116 euro lordi non è mai stata rivalutata.

 

Pertanto chiediamo con forza che si presti la giusta attenzione a quanto esposto per sanare le suddette anomalie risolvibili con semplici operazioni di facile intuizione.