Senza una forte contestazione l'indennità di disoccupazione va in soffitta.

Lavoratori,

non bastavano i pesanti provvedimenti contenuti nella Legge di stabilità finanziaria per il 2012 (L.183/11) a carico della componente discontinua, ora nella riforma del lavoro si tira in ballo anche la vecchia e tanto nota ai Discontinui indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti.

Infatti nella bozza di accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero con le parti sociali, questa indennità verrà, nelle intenzioni del Governo e come si auspica Confindustria, cancellata e sostituita con una sua brutta copia in versione light, definita miniASPI (assicurazione sociale per l'impiego).

A differenza della precedente indennità, percepire la mini ASPI sarà notevolmente più difficile, serviranno infatti 97 giorni di contribuzione, contro i precedenti 78. Non solo a farsene carico saranno non più i datori di lavoro ma meraviglia della meraviglie i lavoratori stessi (è la vecchia storia dell'ortolano che si ripete) che subiranno un prelievo forzoso in busta paga di un aliquota dell' 1,3% per i lavoratori a tempo indeterminato e dell'1,4% per i lavoratori a tempo determinato (Discontinui).

Inoltre si riduce di molto il campo di applicabilità per effetto dell'abrogazione dell'art.19 del D.L. 185/2008, che estendeva tale beneficio ai lavoratori delle imprese artigiane, agli apprendisti ai co.co.co ed ai co.co.pro. e per tutti quei lavoratori esclusi dalla CIG.

Questo provvedimento se unito alla drastica riduzione di personale conseguente al taglio del 75% delle risorse per il fondo richiami del personale Discontinuo, avrà come effetto un crollo delle entrate complessive dei lavoratori già resi poveri dai continui ritardi nel ricevere la retribuzione e dalle mancate risposte per un serio percorso di stabilizzazione lavorativa.

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