Se lo avessi saputo da grande avrei fatto la Escort

Ravenna -

Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco

del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Ing. Alfio Pini

Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo Ufficio di Staff D.ssa Iolanda Rolli

Ufficio Garanzia Diritti Sindacali

 

 

Oggetto: dispositivo del soccorso / organizzazione del lavoro.

 

La scrivente O.S. in merito all’utilizzo del personale operativo nelle squadre di soccorso e soprattutto relativamente alle sostituzioni da sede distaccata a sede centrale e viceversa mette in evidenza la problematica di cui all’oggetto.

Succede che qualificati, in forza ai distaccamenti vvf di ogni provincia, vengano inviati in sostituzione alla sede centrale, va detto, inoltre, che accade spesso anche il contrario, ovvero che dalla sede centrale i qualificati vengano comandati a sostituire personale pari qualifica nelle sedi distaccate. Fin qui non ci sarebbe nulla di male. Tuttavia è bene chiarire che tra questi distaccamenti vi sono anche quelli in cui si svolgono attività specialistiche in cui l’ organico è composto da personale patentato e da altro personale senza specializzazione. Detto personale oltre ad essere parte integrante dell’ equipaggio nautico, in caso di intervento svolge anche servizio terrestre, in un area delimitata, in linea con la circolare 24/86.

La carenza d’organico dei Capi Reparto nei comandi, che è una problematica generalizzata (considerando i pasticci fatti in merito ai passaggi di qualifica), ha messo in difficoltà la gestione del soccorso in merito ai profili c.d. apicali. Questa carenza ha costretto le strutture periferiche ad organizzarsi diversamente e cioè conferendo incarichi di capiturno della centrale ai capi squadra anziani. Fino a questo momento non vi è ancora nessun problema, ovvio è che le carenze di specifico personale qualificato non possono che essere sostituite da figure immediatamente subordinate, salvo casi particolari.

Il problema nasce al momento in cui in sede centrale la figura del capo turno (che è il responsabile della organizzazione del soccorso provinciale) viene svolta da un Capo Squadra mentre allo stesso tempo in un qualsiasi distaccamento terrestre o specialistico succede che presta servizio un Capo Reparto..

Non ci appassiona entrare nel merito del perché accada, che sia per comodità dei diretti interessati oppure dettato da problematiche relazionali interne all’ambiente di lavoro, il fatto è che i Dirigenti non applicano quanto sancisce il dl 217/05.

Tornando alla questione, ma più specifica, vi sono Capi Reparto in forza ai distaccamenti portuali, in alcuni di questi, non sono comandati a sostituire i rispettivi capi turno (CR) in forza alla centrale, ma viene conferito l’incarico ai Cs anziani.

         C’è da chiedersi, alla luce delle numerose problematiche, se un rigido ordinamento gerarchico funzionale quale il dl 217/05, nella attuale impropria applicazione trovi rispondenza giuridica. E se la medesima applicazione trovi una rispondenza pratica nella gestione ed organizzazione del soccorso, tanto che si configura una distorsione applicativa del dl 217/05 in seno al non rispetto delle gerarchie. Ciò comporta un deterioramento dell’ambiente lavorativo, nei rapporti interpersonali tra lavoratori, ed un vulnus giurisprudenziale in merito alle responsabilità.

        Le periferie, si limitano a giustificare il loro operato “causa l’attuale carenza d’organico dei qualificati” e per questo autorizzati all’invio di personale specialista anche, in barba alle disposizioni ministeriali che regolamentano il servizio ed il personale portuale, in sedi distaccate lontane dal distaccamento di provenienza a sostituire personale terrestre.

          Fa sorridere che in alcuni comandi i Capi Reparto specializzati NON possono sostituire i capi turno della sede centrale, e per contro i capi squadra nautici possono sostituire i colleghi Cs non specializzati. Che organizzazione? Soprattutto equa e rispettosa della dignità dei lavoratori!

          Alla luce di quanto detto che dire? Pare proprio che la mano destra non sappia quello che fa la mano sinistra! L’applicazione della stessa norma produce più effetti in contrasto ed in contraddizione tra loro.

          Perché fa anche ridere, per non dire altro, che in uno stesso comando si precluda un qualcosa per uno specifico motivo e per lo stesso motivo, nella stessa sede lavorativa, ad un altro lavoratore viene imposto di farlo.

         Capiamo la difficoltà che hanno questi Dirigenti periferici rispetto il tentativo di gestire il dispositivo del soccorso, tuttavia i lavoratori hanno l’obbligo del rispetto delle norme (in qualche caso anche qualcosa che va oltre, grazie a solerti dirigenti che applicano disposizioni non ancora in vigore anticipando di fatto l’amministrazione centrale) mentre ai dirigenti è permesso scavalcare le disposizioni circolari e normative, in quanto Codesta amministrazione centrale non esercita il controllo diretto sull’applicazione delle stesse.

         Sulla base di quanto esposto chiediamo al dipartimento di fare chiarezza circa il modo in cui le periferie devono utilizzare il personale ed auspicabilmente in linea con i dispositivi di legge, tale da ottenere più omogeneità organizzativa nei territori provinciali.

          In attesa di riscontro distinti saluti