Sciur padrun de li beli braghi bianchi foera li palanchi
L'amministrazione è sempre solerte nel vessare i lavoratori ogni giorno con qualche nuova invenzione o qualche nuovo odg, ma non lo è quando DEVE pagare i lavoratori per i servizi che effettuano.
COMPLIMENTI!
E' da gennaio che facciamo i turni lavorando di notte, nei festivi, effettuando vigilanze senza che l'amministrazione si degni di PAGARE il lavoro svolto, perchè? So che mi si diranno le solite idiozie del tipo "è un disservizio di Roma, dobbiamo chiudere la contabilità, dobbiamo aspettare gli accrediti" e via altre stupidaggini assortite.
ABBIAMO LAVORATO, VOGLIAMO I SOLDI!
Si parla tanto di memorandum, di meritocrazia, di statali fannulloni e PARACULATI e amenità del genere, ma quando la nostra solerte amministrazione si adeguerà al mondo del lavoro per quanto riguarda i pagamenti e, ovviamente, i compensi orari? Quando potremo finalmente essere pagati in tempi DECENTI per il lavoro che con impegno e spirito di servizio effettuiamo? Perchè devo aspettare 4 MESI per avere ciò che mi spetta? So che ai dirigenti, LAUTAMENTE REMUNERATI, non importa affatto questo argomento, loro a fine mese ci arrivano tranquillamente, ma per una volta potrebbero almeno far finta di fare ANCHE gli interessi dei lavoratori che, tra l'altro, sono il fondamento del Corpo Nazionale. Al posto di remunerare lautamente il volontariato che si cominci a pensare al personale permanente e a quella miseria che percepisce mensilmente! Questi sono i veri disservizi del Pubblico Impiego, altro che memorandum! Altro che meritocrazia! Se veramente ci fosse, la meritocrazia, in molti magari non occuperebbero più la loro attuale posizione.
Lavoratori, non fidatevi dei vari memorandum e delle varie meritocrazie AD PERSONAM, leggete nei disservizi quotidiani dei vari comandi lo sfascio al quale è stato portato coscientemente il Corpo Nazionale, leggete nella spinta al volontariato la volontà politica di distruggere la componente permanente, leggete nella scarsa attenzione dell'amministrazione verso i bisogni del personale la volontà di dare un giro di vite restrittivo all'unico corpo dello Stato che ha ancora, (per poco), il rispetto dei cittadini.
Pensate al Corpo Nazionale, alla sua storia, al servizio che giornalmente con dedizione ed orgoglio portiamo alla popolazione e magari lasciate perdere le sfilate di ventennale memoria ai corpi che si identificano in quell'infausto e deleterio periodo.