SAPR : ODG 1142 DEL 19 AGOSTO 2024

Bologna -

 

Alla C.A. del Comandante Ing. Calogero Turturici

 

 

Oggetto: odg 1142 del 19/08/2024

Le inviamo la presente per chiedere di revocare la disposizione contenuta nell’odg in oggetto, nella quale si dispone che il personale SAPR che è stato programmato come prima partenza regionale debba in quel turno prestare servizio in sede centrale. Questa disposizione non ha particolari effetti sul soccorso, in quanto il sistema con cui è organizzato il soccorso SAPR prevede che per poter essere operativi si debbano avere due piloti, questo comporta che il secondo pilota viene da un’altra provincia o molto spesso da un’altra regione, i tempi di intervento di conseguenza sono dilatati. In definitiva c’è tutto il tempo di predisporre l’eventuale sostituzione per il pilota SAPR che si trova presso una sede distaccata. Non esiste nessuna circolare che indica di organizzare questo servizio presso le sedi centrali. Ci preme altresì fare una valutazione che riguarda l’impatto di questa disposizione sul personale SAPR e non solo. Disposizioni come questa favoriscono la disaffezione dei lavoratori verso la formazione, perché il messaggio è: chi si impegna nell’amministrazione per elevare il proprio livello di professionalità, non solo non si vedrà riconoscere una indennità particolare, ma anzi andrà incontro a futuri disagi personali. Questi lavoratori oltre subire disposizioni come questa, devono anche discutere con alcuni colleghi che vedono il loro ruolo come un peso, come se chi ha scelto di svolgere alcune specifiche funzioni all’interno del Corpo Nazionale lo abbia fatto per il proprio piacere e non per elevare il livello del soccorso in generale. In breve: organizzare una sostituzione o andare a sostituire il SAPR che va sull’intervento è una rottura, quindi portiamo in centrale il SAPR, perché in fondo nessuno ha obbligato il collega a fare il SAPR, come dire se l’è voluta. Chi oggi rinuncia alla formazione lo fa per vari motivi, in parte anche per evitare di prendersi altre responsabilità, altre competenze, maggior impegno e maggior carico di lavoro a fronte di nessun vero beneficio, anzi….

Concludiamo con una riflessione che tenta di riassumere il concetto: l’amministrazione ha deciso di investire in determinate professionalità, ha avuto la fortuna di incontrare la volontà di alcuni lavoratori spinti dalla voglia di crescere professionalmente, l’amministrazione non ha trovato risorse per riconoscere agli stessi alcuna indennità specifica, l’amministrazione non ha definito le piante organiche e la distribuzione nei turni o nelle sedi delle stesse. Ora ci aspettiamo come sindacato, che un dirigente a conoscenza di questo non aggiunga vincoli che demotivano il lavoratore che si impegna, che non abbia interesse a disincentivare i futuri lavoratori che si impegneranno in attività non remunerative ma solo foriere di nuove responsabilità e futuri disagi. Ci aspettiamo che si riveda questa disposizione favorendo così la futura formazione, anche di chi si trova nelle sedi distaccate, non dovendo temere future disposizioni che arrecano disagio a chi sceglie determinati percorsi formativi, pur lavorando in queste sedi.

Rimaniamo in attesa di una sua cortese risposta.

 

Distinti Saluti

Per il Coordinamento Provinciale USBVVF

Ciro Bartolomei