SANTA BARBARA 2007

Salerno -

Non c’è niente da festeggiare, lo diciamo da tempo, oggi più di ieri, è notizia di stamattina che in molti Comandi non c’è voglia di organizzare niente, a Trento per protesta,  i cancelli della caserma centrale sono rimasti chiusi, le autorità cittadine sono andate alla caserma dei volontari di Rovereto, dato significativo, a conferma della volontà di smantellamento del corpo nazionale ed il disinteresse della politica più volte denunciato dalla scrivente. In questi giorni presso il Dipartimento dei Vigili del fuoco, si sta discutendo del decreto ministeriale attinente alla definizione delle dotazioni organiche del Corpo nazionale,  in tale circostanza l'amministrazione centrale ha presentato a tutti i sindacati di categoria una bozza che, fatto grave oltre a non risanare le carenze organiche esistenti,  risulterebbe decisamente peggiorativa rispetto al decreto attuale. «Visti gli indirizzi dell'amministrazione centrale, che vuole tagliare ulteriormente un organico già fortemente depauperato mi chiedo e chiedo ai colleghi che cosa festeggiano stamattina in questo comando:

 

-         Un contratto rinnovato con il furto di un anno di lavoro e la scarsità delle risorse economiche le più basse in Europa.

 -         Un riforma che ha sconvolto e peggiorato le condizioni dei pompieri

 -         Passaggi di qualifica e mobilità fermi oramai da tempo

 -         La volontà di sostituirci con la componente volontaria, oggi pur di non assumere personale, sfruttata con i richiami per consentire lo svolgimento ordinario del servizio

 -         Una caserma “nuova” progettata da oltre 20 anni oggi inadatta alle esigenze e con gravi problemi già prima dell’insediamento.

 

E patetico assistere alla perdita di dignità di persone che si prestano a questo gioco di potere e soprattutto alla corsa verso gli obiettivi personali pensando di essere furbi, magari sfruttando le lotte di altri e perdendo di vista  l’obiettivo comune: il rilancio del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco quale istituto preposto alla salvaguardia della sicurezza dei beni e delle persone titolare del soccorso tecnico urgente con la rivalutazione di organici assumendo personale, l’acquisto di mezzi ed attrezzature, l’apertura di sedi e lo stanziamento di risorse economiche nonché la dignità. L’amministrazione sta perseguendo accordi con le regioni in cui è previsto anche l’acquisto di automezzi ed attrezzature scelte fatte da altri e non dai pompieri, che ci vengono date in comodato d’uso e l’utilizzo di squadre AIB per gli incendi boschivi utilizzate di turno libero in straordinario, in questi accordi e previsto l’apertura di molte sedi volontarie ai quali i vigili del fuoco devono garantire un addestramento anche ai volontari di protezione civile sul territorio.  Premesso che riteniamo che il soccorso tecnico urgente, non ci stancheremo mai di dirlo, non può basarsi sul volontariato per ragioni ovvie che gli addetti ai lavori sanno, ma che molto probabilmente la parte politica di questo dicastero ignora forse  volutamente o forse, rinnegando il mandato elettorale il cui programma parlava di risoluzione della precarietà e quindi assunzioni, oggi la disconosce con frasi  vergognose sotto questo punto di vista del tipo: “cercatevi un altro lavoro” (come se fosse facile visto che questo governo come gli altri che l’hanno preceduto non e in grado di crearne)   oppure come nell’ultima vergognosa esternazione: “Il precario non esiste nei vigili del fuoco, ci sono i volontari che lavorano e fanno anche il servizio volontario”, pensiamo ai milioni di  disoccupati al sud, ed in particolare a tutti i precari che in questi anni hanno continuato a sfornare con un corso di trenta giorni richiamandoli per 20 giorni in alcuni territori per 2 o 3 volte l’anno. Eppure il dipartimento ha studiato un progetto dove si evidenzia la necessità di coprire il territorio nazionale in 20 minuti, rilevando di fatto una grave carenza di sedi e di organici rispetto a questo parametro, quando si parla di tempo max per un intervento ritenuto utile si parla di soccorso tecnico urgente quindi si parla  dei Vigili del Fuoco i titolari ed i professionisti di tale Istituto. I vigili del fuoco, per fortuna,  non fanno le scorte, altrimenti si sarebbe paventato il vigile di quartiere, ecco perché se da un lato la politica si gonfia il petto propagandando il raddoppio se non il triplo sul territorio nazionale dei poliziotti e carabinieri di quartiere, o sfila per le strade di Roma insieme ai sindacati di polizia per cui nutriamo il massimo rispetto quali lavoratori, dall’altro conferma lo scarso interesse nei confronti dei pompieri confermandone il ruolo di cenerentola nel ministero degli Interni e  dandoci ancora una volta ragione su quanto da tempo  sosteniamo ed oggi più di prima ‘’VIGILI DEL FUOCO FUORI DA QUESTO DICASTERO ‘’basta con la gestione di prefetti e politici, fuori i privati a pagamento dalla protezione civile e gestione di coordinamento ai vigili del fuoco diretti da una classe dirigenti formata da tecnici e non da burocrati che sembra non abbiano una benché minima idea delle problematiche  che giornalmente i vigili del fuoco vivono in servizio e, politicamente consentitemi, anche nella vita di tutti i giorni. Forse non si rendono conto di essere lontani da questi problemi e finiscono per non rappresentarci rappresentando se stessi, probabilmente  il loro mestiere di politici li porta a recepire i problemi virtualmente non a viverli nella realtà secondo un metro di misura di chi vive i privilegi e non i disagi di questa società.