SAF2B ALMENO PAGATE IL BIGLIETTO!
Lavoratori,
ricorderete la sentenza del TAR del 16-02-2011 n°1455/56/57 per quanto riguarda l’impiego dei SAF 2B, dove da alcuni passaggi estrapolati dalle memorie difensive dell’amministrazione si evince come tali dichiarazioni non rispecchiano le reali condizioni di questi operatori.
Dichiarazioni, che hanno portato alle più svariate giustificazioni per mantenere invariato questo servizio che in realtà, secondo la sentenza viene smontano in maniera definitiva. A tale proposito, rimangono insolute alcune perplessità che direttamente riguardano questi lavoratori i quali non sono assimilabili agli aerosoccorritori, e di conseguenza non godono di nessuna copertura assicurativa quando operano al verricello od al gancio baricentrico (manovra prevista solo per il personale aerosoccorritore). Gli stessi sono qualificati al semplice ruolo di personale VF aerotrasportato, omettendo il fatto che da oltre dieci anni si sono spesi così tanti soldi per la loro formazione, addestramento con gli elicotteri, missioni dalle province con relativo utilizzo di vettura e consumo carburante, visite mediche… ecc.
Ed oltre a ciò, il Soccorso Alpino, paradossalmente, potrebbe denunciare un operatore SAF2B che opera al verricello o al gancio, il quale si vedrà di colpo abbandonato dall’Amministrazione e si dovrà pagare da solo l’avvocato, per difendersi in merito.
Eppure, malgrado ciò, diventare un SAF2B non è facile! Tra i requisiti fondamentali serve avere un’età massima di 35 anni (che evidentemente va spesse volte in deroga visto l’evidente dato di età media nazionale). Si impone, agli stessi, un’appartenenza al ruolo operativo nel CNVVF da almeno 5 anni, con un completamento dell’iter formativo SAF per il livello “2” fase “A” soddisfacente agli standard addestrativi previsti per il mantenimento delle abilità acquisite; è obbligatoria una spiccata attitudine all’espletamento dell’attività SAF evidenziata dal candidato durante le fasi formative, addestrative ed operative, ed asseverata dal Direttore Regionale sulla base delle valutazioni espresse dalla struttura SAF regionale (condizione che deve risultare ineccepibile); si richiede inoltre un’eventuale appartenenza ad un Comando ove ha sede il reparto volo per il quale si concorre, ovvero contestuale una richiesta di trasferimento ad un comando contiguo a quello dove ha sede il più vicino reparto volo per il quale si concorre (anche questa condizione spesso evidentemente in deroga). Per non parlare d’una idoneità certificata sulla base di accertamenti volti a verificare i dati riportati nel libretto sanitario implementato con gli esiti degli esami connessi al rischio specifico (i parametri richiesti sono armonizzati con gli standard psicofisici indicati nel D.M. Difesa del 16 settembre 2003 tenuto conto dell’esperienza maturata nell’ambito della “Commissione Tecnico Sanitaria SAF 2B ed Aero-navigante”). In aggiunta, poiché è prerogativa preferenziale per l’accesso alla suddetta figura i seguenti titoli, non dovranno mancare:
Attestati di corsi di qualificazione, anche esterni all’Amministrazione, inerenti le materie oggetto del corso di formazione per Tecnico di Elisoccorso (condizione documentata e documentabile da parte della maggior parte di chi fa o vuol iniziare a fare questo percorso lavorativo);
Minore età anagrafica (da usare in caso di parità di candidati, per la migliore preferenza).
Per non essere escluso, inoltre, deve non essere in tali situazioni, tipo:
Eventuali dimissione o allontanamento da precedenti corsi 2B;
l’ammissione o la frequenza di corsi specialistici o il possesso di brevetto o d’abilitazione relative ad altre specialità del Corpo (pilota o specialista di elicottero, specialista navale, sommozzatore, operatore TLC).
Eppure malgrado ciò questi lavoratori non sono dei professionisti, ma a detta dell’amministrazione dei semplici operatori VF che però sono obbligati a mantenere questo ruolo (con enorme sacrificio e a proprie spese) e sotto minaccia, nel caso in cui per un motivo o per un altro si trovino nella condizione di giusta saturazione che li porta a rinunciare al proseguimento di questo servizio.
A quel punto, ecco che si sveglia l’amministrazione e con minacce e lettere di giustificazione comincia la sua opera di attacco nei confronti di questa classe operaia. E sotto il grido e la presentazione del costo e delle responsabilità che si attribuiscono a questi sventurati li si cerca di riportare nella retta via:
LAVORA E TACI…!
Ma allora visto che sono stati qualificati al semplice ruolo di personale VF aerotrasportato, perché con l’occasione non fargli pagare pure il biglietto? Forse questo aiuterebbe le casse del Dipartimento … e a tale proposito è nostro impegno morale, volto in tal senso, a far notare che solitamente un Capo del personale VF (che rientra pienamente nel termine di aerotrasportato) spesso lo si è visto a bordo dei nostri P180, volare da una parte all’altra dell’Italia per svariati motivi (come ad esempio controllare lo stato di salute dei propri cani siti a Bari, oppure accompagnare parenti ed amici alle manifestazioni ufficiali del CNVVF). Non sarebbe giusto, o almeno coerente, far pagare pure Lui o ad altri che usano questo servizio senza un regolare titolo, il corrispettivo biglietto?
Almeno, forse (permetteteci l’ironia), i nostri operatori SAF2B si rendono utili tanto che anche in occasione della tragedia accorsa nell’isola del Giglio sono stati importantissimi ed altamente visivi ed elogiati anche da chi ha fatto di tutto per non riconoscerli come professionisti, e li ha rilegati al semplice ruolo VF.
MA IL SEMPLICE RUOLO VF PER ALL’AMMINISTRAZIONE E’ POCO?
MA, SICURAMENTE SI E’ DIMENTICATO CHE E’ IL RUOLO VF TUTTO CHE SI OCCUPA DELLA SALVAGUARDIA DEL PAESE … FORSE QUALCUNO NON SE NE ACCORTO!