Roma: Altro che riorganizzazione.

Concertazione e Militarizzazione partoriscono il “nuovo” dispositivo di soccorso di Roma

 

 

 

 

 

Roma -

Lavoratori,

nei giorni scorsi amministrazione e OO.SS. concertative, attraverso il gruppo di lavoro, hanno reso pubbliche le conclusioni a cui sono arrivate in merito all’organizzazione del soccorso di questo comando.

È bene premettere che a tale gruppo di lavoro la RdB-CUB non ha voluto partecipare, visto che sin da subito è apparsa chiara la finalità concertativa che tale organo doveva perseguire e che in tale sede non era possibile denunciare le condizioni in cui il personale è costretto a lavorare né tanto meno i motivi e le responsabilità di tale grave situazione.

Amministrazione e OO.SS. concertative hanno elaborato cinque bozze diverse affermando però che una sola è la più attuabile, come dire:

“potremmo stupirvi con organici eccezionali, ci potremmo accontentare di un numero di personale adeguato, sappiamo che occorrerebbe di più ma per il momento… ci accordiamo per molto, molto meno”

Per essere chiari il gruppo di lavoro approva la riduzione di personale operativo operata negli ultimi mesi dall’amministrazione in quasi tutte le sedi di servizio “regolarizzandola”, anzi in qualche caso rincara i tagli, nell’attesa che un miracolo (l’aumento di personale) si possa compiere.

La RdB-CUB non è abituata ad attendere e sperare in soluzioni “divine” delle problematiche che colpiscono i lavoratori vigili del fuoco, soprattutto quando si parla di argomenti direttamente correlati con la sicurezza e i diritti di questi, cosciente che l’attuale governo prevede solo qualche decina di assunzioni per il prossimo anno mentre i dati sui pensionamenti di personale per i prossimi mesi parlano di diverse centinaia di colleghi che lasceranno il lavoro.

Diminuire il personale impegnato nel dispositivo di soccorso significa aumentare le condizioni di rischio per il personale operativo, aumentare il carico di lavoro e contemporaneamente restringere i già angusti spazi per formazione, ferie e permessi.

Le conclusioni formulate dal gruppo di lavoro vanno pertanto rigettate, facendo notare agli autori che accettare il blocco delle assunzioni, la militarizzazione del C.N.VV.F. e tentare di far passare come ineluttabili le disastrose conseguenze che tutto questo comporta significa essere incapaci a rivendicare diritti per i lavoratori o peggio ancora essere complici del padrone!

Ricorso massiccio a turni di lavoro straordinario, “boschiva” e vigilanze, formazione fuori dell’orario di lavoro, negazione di turni di ferie, rimpiazzi, riduzione della fruizione di permessi studio, legge 104/92, allattamento ecc, sono i pesanti effetti che il personale è costretto a vivere oramai quotidianamente, mentre l’amministrazione tenta di far passare permessi e malattie di pochi come le cause dei tanti disagi che il resto del personale subisce.

Soldi, diritti e dignità devono essere le parole d’ordine da portare avanti per i prossimi mesi dai lavoratori, iniziando sin da subito a rigettare le “conclusioni” del gruppo di lavoro preparandoci ad una mobilitazione che renda pubbliche le inaccettabili condizioni in cui viene svolto il servizio di soccorso nella capitale di un Paese ad alto livello di sviluppo.

Altro che riorganizzazione con al centro l’individuo, qui c’è solo una continua aggressione ai diritti dei lavoratori e alla dignità delle persone!