R.L.S: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Cose turche a Firenze nei vigili del fuoco..." siam tre piccoli porcellin...trallallà trullallà MAI NESSUN CI SEPARERA'... TRULLALLEROLLA'"

 

Firenze -

La R.d.B., in relazione alle decisioni assunte dall’ assemblea del personale assieme alle RSU, prende atto che ancora una volta i Lavoratori sono stati costretti ad assoggettarsi alla logica concertativa di CGIL, CISL ed UIL i quali hanno voluto ricondurre a dinamica di spartizione sindacale anche la sicurezza dei lavoratori.

A fronte di una legge 626 ben chiara in merito, hanno fatto un accordo interconfederale al ribasso dal quale esce che il RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA và eletto all’ interno delle RSU e non di tutto il Personale, in questo contraddicendo lo stesso accordo quadro che prevedeva all’ atto della presentazione delle liste per la RSU l’indicazione di chi sarebbe dovuto essere votato esclusivamente come RLS e non come RSU.

La stessa triplice, in un documento nazionale unitario allegato alla presente, prendeva atto delle contraddizioni insanabili venutesi a generare e riconosceva la necessità di porre in essere una soluzione diversa e più aderente ai dispositivi della legge 626.

Questa logica perversa ha generato in questo comando, dove evidentemente gli ingenui non mancano, l’ omessa presentazione di candidati disponibili a svolgere funzione di RLS da parte di tre sigle sindacali RdB, CGIL e UIL, la sola CISL, evidentemente meglio informata, ha provveduto ad inserire un candidato disponibile.

Male soprattutto per i lavoratori che si vedranno rappresentati da persone non preparate ad affrontane l’ oneroso impegno ( e le apprezziamo per lo sforzo ) o da chi è stato scelto da altri in sedi evidentemente diverse dal consesso legittimante dei lavoratori.

La RdB quindi appoggia l’ elezione dei candidati esterni alla RSU e si dice sin da adesso disponibile ad aprire le proprie liste a quanti tra i lavoratori avranno bisogno ( purtroppo ) di una legittimazione sindacale per esercitare il proprio libero diritto alla sicurezza.