Riunioni con l'amministrazione

Pensavamo di aver raggiunto il fondo con la militarizzazione invece si continua a scavare

 

Roma -

Lavoratori,

in data 11/05/06 la RdB-CUB, come già anticipato da precedente comunicato, ha partecipato all’incontro con l’amministrazione per discutere le seguenti materie all’ordine del giorno:

· Concorsi in atto e programma 2006

· Distintivi di qualifica del personale del CNVVF

· Uniformi di servizio

· Illustrazione e consegna della bozza di nuova pianta ORGANICA

· Illustrazione e consegna della bozza di Regolamento di Servizio

· Illustrazione e consegna della bozza di regolamento disciplina

Andiamo subito ad illustrare gli argomenti trattati: l’amministrazione ha presentato l’uniforme di servizio ed ha spiegato il suo utilizzo, inoltre ha esibito i nuovi galloni, a cui la RdB-Cub ha dato risposta del tutto negativa per ogni aspetto. Dopodiché sono state illustrate le bozze di regolamento, che vanno nella direzione che l’RdB-Cub ipotizzava da sempre.

Stiamo assistendo ad una drastica e drammatica erosione dei diritti all’interno degli ambienti di lavoro, o meglio ad una evidente militarizzazione del corpo. Il capo dipartimento ha cercato di spiegare in qualche modo l’inadeguata percezione che, le OO.SS. in generale hanno della nuova collocazione contrattuale del corpo.

Di contro, sostiene a parole, che non vi sono pregiudiziali al confronto, anche relativamente alle bozze che sono sottoposte a discussione (nei fatti una presa visione!), sottolineando l’apertura anche rispetto alla parata del 2 giugno. Ha infatti affermato che la militarizzazione di cui si parla è solo frutto della nostra fantasia, tuttavia la lettura delle bozze non ci porta assolutamente lontano dalla quella strada.

Infatti per cominciare, la bozza di regolamento di disciplina mette palesemente in discussione le affermazioni del capo dipartimento, tale che nei vari articoli e commi si rilevano obblighi nuovi, mai sperimentati prima. A titolo di esempio si cita: quando le esigenze dell’amministrazione lo richiedono è fatto obbligo di prestare servizio per lavoro straordinario anche in ore non comprese nell’orario normale.

Questo ci fa capire principalmente due cose: non siamo più liberi di organizzaci la vita privata, perché per esigenze di servizio la nostra amministrazione può interferire e l’obbligarci ad adempiere. Un secondo problema è relativo alla istituzionalizzazione del cambiamento dell’orario di lavoro, poiché se si è obbligati a prestazioni fuori orario di lavoro, di fatto, un vero è proprio orario non è più definito, o meglio non ha più confini temporali ben definiti. E questo ci rimanda al concetto secondo noi più importante, poiché tassello dopo tassello le modifiche apportate dall’amministrazione, all’interno delle pieghe normative, riduce se non elimina le agibilità sindacali e i diritti dei lavoratori.

Peraltro questa situazione è aggravata dall’impianto sanzionatorio, che ci è stato presentato come simile se non uguale alle situazione contrattuali precedenti, ma che dall’analisi si arguisce condividere legami solo con ambienti militari, e conferma ulteriormente le nostre convinzioni, visto che sono riportate nuove sanzioni per chi “non obbedisce”. Entrano cioè in gioco elementi di rilevazione sanzionatoria aleatori poiché lasciati alla massima discrezione di chicchessia. Ad esempio nel nostro ambiente lavorativo dovremmo farci spiegare come verrà misurato il rendimento, posto che anche la formazione diventi, come si apprende nelle bozze, un obbligo.

Non esiste più la scelta individuale, non esistono più i principi legati all’autodeterminazione dell’uomo, sei comandato e condannato a scegliere per volontà dell’amministrazione. E la volontarietà dei singoli? Non è più tempo per scegliere individualmente il nostro cammino! Si sta assistendo alla inesorabile slargatura del concetto democrazia, poiché ne sta includendo altri diversi, più vicini a regimi che di democratico non ammettono nulla. Bisognerà anteporre le istanze dell’amministrazione alla nostra vita privata.

Per quanto riguarda il regolamento di servizio, posto che è una bozza incompleta, ed è forse “ingeneroso” per noi la critica nelle more che venga ultimata, anche se abbiamo sempre azzeccato con largo anticipo dove vuole parare il dipartimento. Si può comunque anticipare e sottolineare qualche aspetto poco gradevole. Il richiamo agli onori per esempio, rispetto cui il Capo dipartimento ha affermato: si dovrà ( obbligatoriamente qualcuno dovrà marciare) trovare un accordo sulle modalità per espletare le manifestazioni solenni. Inoltre, si può citare l’obbligo dell’ uso della lingua italiana, obbligo del saluto ai superiori come si fa negli ordinamenti militari.

Altro aspetto riguarda i casi di necessità ed urgenza, per i quali al personale del Corpo è fatto obbligo al termine del turno di permanere fino al cessare delle esigenze. La protrazione dell’orario di lavoro verrà disposta dal dirigente dell’ufficio. Eventuali ritardi nelle sedi devono essere coperti dai lavoratori che sono smontanti. E’ stata delineata una nuova norma relativa alla reperibilità che deve essere ancora definita in sede negoziale.

Per quanto concerne le dotazioni organiche delle strutture del corpo nazionale, si sottolinea la mancanza di un progetto futuro relativamente agli organici e ciò si evince dalla presentazione del DM, che non trova fondamento alcuno rispetto le denunciate priorità legate al soccorso. Dall’esposizione si percepisce uno studio basato su priorità diverse dal soccorso. Chi ha prodotto tale DM non ha faticato molto, poiché è simile all’esistente e si rilevano piccolissime variazioni. Inoltre, ci è dovuta spiegazione, per comprendere su cosa si basano le priorità, dato che le dotazioni dei comandi provinciali e quella dei distaccamenti non sono più riportate con l’effetto che sarà la politica di turno a stabilire quanti vigili del fuoco serviranno in una provincia piuttosto che in un’altra!

Si è parlato di concorsi in programma per tutto il 2006: di concorsi già conclusi; di quelli ancora in atto; di quelli da attivare. Si è chiesto come RdB-Cub, di chiudere le pendenze relative al vecchio ordinamento che rientra in pieno nelle aspettative dei lavoratori. Per quanto concerne i Capi Reparti l’amministrazione si è riservata di rispondere dopo la verifica dell’impatto che avrà la mobilità sul territorio.

Per ultimo come da sempre richiesto dalla scrivente si è aperta una prima discussione sull’art. 18, inidoneità fisiche, alfine di poter consentire al personale che ne usufruisce di poter scegliere l’opzione prevista dal contratto di lavoro, oltre a decidere sulle collocazioni all’interno dei posti di lavoro, la riunione si è aggiornata al prossimo 24 c.m.