RIORDINO CROCE E DELIZIA

PER QUALCUNO UNA MANNA E PER I MOLTI UNA TRAGEDIA

Nazionale -

Lavoratori,

il riordino è una vera disgrazia per gli operatori del soccorso. Lo vediamo tutti i giorni al solo contatto con le nostre partenze o dentro i nostri uffici amministrativi intenti a tribolare alla ricerca di una soluzione per far quadrare i conti. Ogni lavoratore del corpo nazionale, sia esso amministrativo che ancor più operativo sa bene che “noi” non possiamo permetterci errori nel nostro lavoro. Eppure il riordino, e quindi la politica dei tagli, ci ha reso il compito sempre più difficile.

Siamo con un parco auto da sfasciacarrozze, abbiamo un potere d'acquisto dei nostri beni da far ridere e ogni giorno siamo alle prese con riparazioni e litigi fra di noi nel tentativo di far funzionare il soccorso. Certo noi al soccorso ci teniamo. Del resto siamo proprio “noi” che ci mettiamo la faccia... a “noi” la gente rispetta ed ama per le nostre opere. Siamo “noi” che viviamo nelle nostre sedi di servizio e sovente per renderle migliori ci mettiamo del nostro per farle funzionare. Abbiamo, negli anni, trasformato le nostre sedi in luoghi accoglienti dove all'interno abbiamo creato officine, carrozzerie, falegnamerie, bar, palestre, sale convegno e riunioni, ecc. Insomma abbiamo fatto questo perché abbiamo, giustamente un “pizzico” d'orgoglio” nel mostrare con vanto il nostro lavoro e l'ambiente in cui viviamo. E poi diventa tutto bello se, in occasione di qualche evento o festa del turno per legare tra di noi, arrivando degli ospiti gli mostriamo le mura ben dipinte ed i locali ben assortiti. Del resto “noi” siamo vigili del fuoco ed apparteniamo al mondo di chi tutto riesce a fare e nulla appare impossibile.

Quante volte ci hanno definiti “angeli” o “salvatori” ma noi siamo rimasti sempre umili ed allo stesso tempo orgogliosi di quello che facciamo.

Ma quando le cose vanno male i lavori di manutenzione aumentano e il nostro impegno si fa sempre più gravoso. Da quando c'è il riordino i numeri scarseggiano e più spesso, di quanto era prima, fra “colleghi” si entra in conflitto per le ferie o per un permesso. Più volte assistiamo a scene di “colleghi” che non hanno più voglia di contribuire a rendere migliore il nostro habitat. Adesso la frase tipo è: “già è buono quello che faccio per quanto mi pagano”.

Effettivamente in questi periodi di magra ci pagano con delle ore a recupero che nessuno potrà mai recuperare, visto che la coperta e troppo corta, e quando riusciamo a fare qualche piccolo recupero di ore ecco che il sistema (la banca del tempo) ci “frega” le nostre ferie. Le missioni non vengono più pagate, la formazione è diventata un peso, i rinforzi sono aumentati, i passaggi di qualifica sempre meno, gli straordinari sono spariti e le vigilanze sono sempre meno. Sulle vigilanze c'è da dire che riescono solo a farci arrabbiare tra di noi (passiamo tutto il tempo a guardare quante ore a fatto “l'altro” rispetto a noi e ci rubano il nostro tempo libero che dovremmo passare come meglio crediamo. Oltre a questo sono pagate troppo poco).

Ma i nostri “comandanti”come vivono questo periodo di crisi???

Le notizia arriva direttamente dai corridoi del “palazzo”, il Viminale per intenderci, che riporta lo stato dei lavori della riforma della Pubblica amministrazione portata avanti dal ministro Marianna Madia. Con la riforma i GLI STIPENDI DEI NOSTRI DIRIGENTI POSSONO AUMENTERE DEL 40% grazie ad una vere e propria pagella che riporteranno i giudizi di ciascun loro, previa determinazione di chi dovrà svolgere e in che modo il compito assegnato equindi verrà attribuito il relativo punteggio. Un progetto che ha visto un ulteriore tassello di avvicinamento all'obiettivo di un nuovo modello di valutazione e di meritocrazia nella votazione. Praticamente è una sistema che "valuta le performance" dei pubblici uffici, vale solo per i dirigenti, sulla base di obiettivi determinati dal Superiore Dipartimento. Valutazione sia di natura economica che organizzativa.

È possibile anche un raddoppio degli incentivi per i premi di produttività che non superi, però, il 40%della quota stipendiale. Questo e l’obiettivo del “palazzo” con il chiaro intento, lavorando ad un dossier accurato nei minimi particolari con le stime di risparmio di spesa per finanziare la produttività.

Le “pagelle” determineranno la classifica dei più meritevoli che otterranno “il premio di merito”. Non a pioggia, come avvenuto già in passato, ma secondo un criterio che stabilisca in maniera precisa chi ha diritto al bonus e chi no. Infatti, si farà ricorso a quanto previsto già dalla legge Brunetta del 2009 secondo la quale il 25% dei dirigenti statali che si trovano in cima alla classifica riceverà il premio al 100 per cento, la fascia intermedia, pari al 50%, mentre “gli scarsi” percepiranno alcun salario accessorio.

Quindi in parole povere più i nostri manager faranno cassa attraverso i risparmi e più avranno diritto al “bonus produttività” che di fatto non spartiranno con nessuno. Quindi più noi saremo bravi a tirare avanti la carretta e più loro guadagneranno in premi produzione sulle nostre spalle. Ecco che il riordino è di fatto per noi una croce ma per loro può diventare una delizia. Del resto “loro” sanno bene come “noi vigili” siamo bravi a fare miracoli... anzi “finanza alternativa”!!!

USB chiede il contratto di lavoro e l'abolizione del riordino... basta con le privazioni e gli stenti... abbiamo diritto ad una salario giusto e una previdenza corretta. Basta stare dietro ai firmaioli, anche quelli che “ancora”senza vergogna alcuna si spacciano per coloro che hanno ritirato la firma, complici di tutto.


USB UNICO SINDACATO CHE NON HA FIRMATO IL RIORDINO