Rinnovi: l'arma del contratto o il contratto dell'ARMA ?

il volantino del 15 maggio della direzione nazionale RdB sul contratto di polizia e forze armate

 

 

 

 

 

Roma -

E’ stato siglato, in un gran rumore di tamburi e fanfare, il contratto nazionale delle forze di polizia.

Un contratto siglato prima ancora che sia partita la direttiva all’Aran della Funzione Pubblica per il rinnovo di tutti i contratti del Pubblico Impiego e alla presenza, cosa mai successa nella storia della Repubblica, del vice presidente del Consiglio Fini, dei ministri Frattini e Martino e un nutrito stuolo di sottosegretari che ne hanno magnificato i contenuti.

L’aumento medio pattuito di 180 euro mensili, se pure ben al disotto del recupero del potere d’acquisto sottratto da dieci anni di concertazione, è di gran lunga maggiore dei 100 euro pattuiti da Cgil, Cisl e Uil con il governo per gli altri dipendenti della P.A.

Ma il prezzo di “tanta” generosità, come denunciano anche molte sigle sindacali firmatarie dell’accordo, è pagato da un forte attacco alle libertà sindacali e dall’ingerenza del governo nella dinamica sindacale con l’obiettivo di privilegiare coloro che hanno scelto la via del collateralismo come del resto denuncia una dichiarazione del ministro Frattini quando fa riferimento alla “dedizione” delle forze di polizia.

Forse questo è il primo esempio delle nuove relazioni sindacali che il Governo intende sviluppare, vale dire disponibilità, anche se limitata, di risorse economiche in cambio di una subalternità alle politiche governative.

E’ un contratto per mercenari o, come dovrebbe essere, un contratto per una componente seppure specifica dei dipendenti pubblici?

La RdB P.I. ha già avanzato nei giorni scorsi la richiesta del pagamento della vacanza contrattuale per avviare concretamente l’apertura della fase contrattuale e per ribadire l’imbroglio contenuto nel famigerato accordo del 4 febbraio, tanto più che il contratto firmato ieri conferma che quell’accordo era strumentale e quindi è stato definitivamente e formalmente superato.

Ai lavoratori non resta che l’arma della mobilitazione e della lotta per ottenere diritti e salario veri e la RdB per ribadire le proprie proposte e rivendicare il ruolo fin qui svolto indirà fin dai prossimi giorni ogni sorta d’iniziative a livello locale e nazionale.

Il Governo pensa forse di utilizzare l’Arma per impedire ciò?