"Riflessioni sui i salari legati alla produttività" cambiano le parole ma il contenuto è soltanto uno: LICENZIAMENTI FACILI!

Lavoratori,

la discussione politica attuale è indirizzata verso un attacco all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ipotizzando il concetto di riequilibrare la flessibilità: da una parte razionalizzando e irrigidendo le forme di accesso al lavoro e dall’altra sbloccando un pò l’uscita. L’obiettivo, a loro dire, è quello di porre fine a un dualismo che dà sicurezza solo a chi già si trova dentro e priva di ogni garanzia chi sta fuori. Quindi la soluzione sta tutta nella possibilità di poter licenziare più facilmente. A sostegno di tale intervento, la politica ha necessità d’intervenire sugli ammortizzatori sociali, altra beffa! Trattando così un sistema che ha finora ha retto e ha permesso di tamponare la perdita di posti di lavoro. L’aumento dell’età pensionabile, la precarietà ed altro pongono alla politica tecnica la necessità di trovare la strada da percorrere per arrivare anche in Italia a un vero sistema di estensione dei sussidi alla disoccupazione, naturalmente garantita solo a chi ha o ha avuto un lavoro.

Per quanto riguarda i salari si ritiene d’intervenire sul cuneo fiscale, ovvero la soluzione starebbe, quindi, nella riduzione della pressione fiscale sul lavoro. L’operazione, però, esige risorse consistenti, (abbatteranno i contributi?). Ecco che più probabilmente l’azione del governo si limiterà a un’agevolazione sui contratti di secondo livello e quindi sugli aumenti salariali legati alla produttività.

Secondo noi i contratti dovrebbero avere un valore “vero”, “non precario” e “unico” che permetterebbe ai giovani di entrare nel mondo del lavoro con delle certezze e delle garanzie maggiori.
 

L’ART. 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI NON SI TOCCA! DICIAMO BASTA ALLA PERDITA DEI DIRITTI E DEI SALARI E DICIAMO STOP A QUESTO PROGETTO DEL GOVERNO CHE PRECARIZZA CHI E’ STABILE

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